Erano sulle sue tracce da una settimana, da quando cioè un residente del Comune di Vicalvi aveva denunciato il furto di alcuni discendenti in rame avvenuto presso una sua abitazione di campagna, probabilmente addirittura in pieno giorno. Aveva infatti raccontato in denuncia di essere stato a lavorare e poi a sistemare quella casa fino a tarda sera nella giornata precedente e poi, nella serata in cui si era accorto dell’ammanco, si era nuovamente portato per riporre degli attrezzi da lavoro accorgendosi del fattaccio.
Un danno ingente, quello arrecato, non soltanto per il valore intrinseco delle cose portate via ma per tutto quello che doveva essere fatto per ripristinare la situazione, con la installazione di un ponteggio ed altre opere di sicurezza, opere che sicuramente al ladro non erano state necessarie. C’erano state altre segnalazioni e denunce pervenute al Comando Compagnia di Sora per alcuni furti di grondaie e discendenti in rame tali da allertare le Stazioni dipendenti ad una maggiore attenzione, ad un costante contatto con la popolazione per avere informazioni su chi trattasse questi materiali, su chi si dichiarasse disponibile per una sostituzione ed altre possibili notizie di interesse.
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L’arresto
Ma mentre si riuscivano ad acquisire le prime informazioni, e prima che si potessero verificare, nella giornata di martedì i Carabinieri della Stazione di Vicalvi lo hanno intercettato e arrestato mentre stava colpendo ancora. Questa volta ad essere preso di mira è stato un casolare non abitato nella zona del Castello di Vicalvi di proprietà del Comune di Vicalvi i cui funzionari, informati dai Carabinieri, hanno sporto denuncia.
Il ladro, un 32enne di Posta Fibreno con precedenti specifici e già noto alle Forze dell’Ordine per altre situazioni nelle quali è coinvolto, già aveva iniziato a staccare e piegare alcuni tubi e pezzi di grondaia, per far sì che potessero entrare nella sua utilitaria, parcheggiata in uno slargo non lontano. Lo hanno “beccato” durante una perlustrazione fatta nei pressi della zona archeologica, alle 11 del mattino, mentre tentava velocemente di scendere dalla scala su cui si trovava appena aveva sentito sopraggiungere un’autovettura. Un lavoro in quota senza nessun tipo di sicurezza, una scala precaria in nessun modo assicurate, poggiata su un terreno su cui sarebbe stato facile scivolare, in breve ladro ed anche sconsiderato perché cadendo si sarebbe potuto fare molto male.
Il materiale è stato recuperato e restituito, anche se in gran parte reso inutilizzabile per essere nuovamente ricollocato. Sequestrati gli arnesi utilizzati per sradicare i sostegni di tubi e gronde, la scala e quant’altro in uso. L’uomo, dopo essere stato sottoposto a rilievo fotografico e delle impronte presso la Caserma di Via Barea, è stato ristretto nelle Camere di sicurezza in attesa del giudizio di convalida presso il Tribunale di Cassino.