Un dolore senza fine e tanta incredulità. Ieri pomeriggio la chiesa Madre a Cassino ha ospitato i funerali di Antonio di Biasio, l’informatore medico e arbitro stroncato da un infarto a soli 55 anni mentre faceva jogging lungo viale Bonomi. La tragedia venerdì sera poco dopo le 21 quando Antonio, sposato con Sara, infermiera dell’ospedale di Cassino e padre di Giuseppe, è uscito dalla sua abitazione di via Ausonia Vecchia per la corsetta serale. Durante il percorso si è improvvisamente accasciato al suolo portandosi le mani al petto. I primi soccorsi sono stati praticati da alcuni passanti ma quando sul posto è arrivata un’ambulanza dell’Ares 118 per Antonio Di Biasio non c’era mai più nulla da fare.
La notizia ha profondamente colpito l’intera comunità e soprattutto la sezione arbitri di Cassino che ha voluto allestire presso la propria sede la camera ardente dello sfortunato iscritto. Proprio dopo la morte di Antonio di Biasio il consigliere comunale di minoranza, Carmine di Mambro, ha rilanciato un’importante proposta.
“La morte di Antonio di Biasio, stimato arbitro e professionista di Cassino, avvenuta lungo viale Bonomi a causa di un arresto cardiaco, ha nuovamente acceso i riflettori sulla necessità di installare in diversi punti della città dei fibrillatori automatici. Ripropongo nuovamente l’idea che già era stata ‘sposata’ dall’amministrazione D’Alessandro e quella cioè di posizionare il sistema a colonnine AED. Uno strumento di facile utilizzo che potrebbe consentire l’immediata rianimazione del paziente, in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Queste colonnine potrebbero essere posizionate nei punti di maggiore affluenza sportiva e di utenza – spiega Di Mambro -. Il Comune potrebbe ammortizzare il costo dell’installazione chiedendo sostegno a enti privati che potrebbero a loro volta usufruire delle colonnine. E’ oramai notizia quotidiana della morte di persone anche di giovane età colpite da infarto in strada o mentre camminano. Bisogna in qualche modo intervenire per fronteggiare, in alcuni casi, l’emergenza in attesa dei soccorsi e iniziare a praticare le manovre di rianimazione. E’ scientificamente provato che l’utilizzo del defibrillatore consente al 98% la salvezza del paziente colpito dal arresto cardiaco. Un metodo presente in diversi paesi del Cassinate dove i presidi medici risultano essere distanti. L’utilizzo estremamente facile in alcuni casi è stato risolutivo. Sono certo che il sindaco, la Giunta e il consiglio comunale daranno concretezza a questa mia proposta”.