I cittadini di San Giovanni Incarico dovranno pagare la tassa Tari 2017 con annessa mora. Lo ha stabilito il Tar di Latina che ha respinto il ricorso cautelare del Comune di San Giovanni Incarico. Il sindaco Paolo Fallone aveva richiesto ai Giudici Amministrativi di condannare l’Unione di Comuni Antica Terra di Lavoro ad effettuare l’accertamento e la riscossione della TARI 2017.
Secondo la tesi dell’Ente, rappresentato dall’avvocato Francesco Scalia, l’Unione di Comuni era obbligata ad effettuare tale riscossione in forza di una convenzione del 2012, adducendo che se l’Unione non avesse provveduto, il Comune sarebbe andato in dissesto.
La difesa dell’Unione di Comuni, costituita dagli Avvocati Ivan e Giuseppe Santopietro, ha dimostrato, invece, che la tesi del Comune di San Giovanni Incarico contrastava paradossalmente proprio con quanto deliberato recentemente dallo stesso Comune che, il 29 luglio scorso, aveva deliberato la persistenza degli equilibri di bilancio. L’avvocato Ivan Santopietro, poi, si è soffermato sull’inammissibilità del ricorso che non risultava notificato anche agli altri Comuni di Falvaterra e Rocca d’Arce.
I giudici del tribunale amministrativo regionale hanno quindi accolto la tesi dell’Unione di Comuni, rigettato il ricorso del Comune di San Giovanni Incarico, trovandolo carente sia nel “fumus” (ovvero nella sua fondatezza) e sia nel periculum in mora (cioè non sembrava esserci alcun pregiudizio). Sulla questione era intervenuto già il Tribunale di Cassino che, con una sentenza dello scorso maggio, aveva condannato il Comune di San Giovanni Incarico a pagare oltre mezzo milione di euro per la questione TARI 2017.