La vicenda è stata raccontata nella giornata di lunedì durante la rubrica del TG5 “L’indignato speciale”, curata dal vicedirettore del telegiornale Andrea Pamparana: nel servizio è la stessa Nadia Evangelista, madre di Mirko, a spiegare la circostanza. «Sono la mamma di Mirko e sono veramente arrabbiata», esordisce la signora Nadia nel video. Poi spiega che Mirko è un “ragazzo speciale” che ha 19 anni; poco dopo la sua nascita gli è stata attribuita l’indennità di accompagnamento in quanto, quando ancora era neonato, gli è stata diagnosticata un’emorragia cerebrale neonatale, un’ischemia cerebrale per intenderci, che nel tempo e con la crescita ha evidenziato ulteriori condizioni patologiche.
Nei documenti che la madre mostra alle telecamere, oltre alle altre indicazioni, si legge epilessia, strabismo, miopia, astigmatismo, disabilità intellettiva di media gravità, piede torto, disturbo dell’adattamento con disturbo misto dell’emotività e della condotta. Mirko ha “goduto” dell’indennità di accompagnamento fino allo scorso anno, ovvero fino al raggiungimento della maggiore età. Non appena ha compiuto 18 anni, al ragazzo è stato revocato il sostegno. Eppure, sulla pagina ufficiale dell’INPS si legge “L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica, erogata a domanda, a favore dei soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita. Spetta a tutti i cittadini in possesso dei requisiti sanitari, residenti in forma stabile in Italia, indipendentemente dal reddito personale annuo e dall’età“. Lo afferma proprio l’Istituto Previdenziale.
Qualche settimana addietro il ragazzo è stato accompagnato dai suoi genitori a visita presso l’INPS ed, in presenza anche del medico legale della famiglia, i medici dell’Istituto hanno affermato che «Mirko non può avere l’indennità dell’accompagnamento perché è troppo giovane», così racconta mamma Nadia su canale 5. Insomma, nonostante Mirko abbia tutti i requisiti, gli viene negata l’indennità erogata fino allo scorso anno perché con la maggiore età è diventato “troppo giovane”? Nel verbale della visita gli viene riconosciuta l’attribuzione della legge 104 senza revisione e l’indennità di invalidità civile al 100% per cui l’inabilità al lavoro, inoltre si legge che Mirko “necessita di assistenza continua in tutte le attività della vita quotidiana”, una valutazione effettuata attraverso i parametri indicati da ABAS II, una scala di misurazione ufficiale…eppure Mirko “è troppo giovane” per avere l’accompagnamento.
Legittime perplessità della famiglia, di mamma Nadia Evangelista, la quale ha dovuto rinunciare al suo lavoro per crescere ed assistere Mirko in ogni momento della giornata. Una famiglia sorridente, serena, che si ama e si sostiene a vicenda, trovando la forza giorno dopo giorno: solamente chi vive una realtà molto vicina alle “persone speciali” può capire quanto sia difficile andare avanti, tra l’indifferenza delle istituzioni, le “barriere” che ostacolano l’integrazione delle persone diversamente abili che di certo non sono solamente quelle architettoniche, i “cavilli” del sistema e via dicendo. La comunità di Castelliri è vicina a Mirko ed alla sua famiglia, con l’auspicio che questa circostanza trovi al più presto l’opportuno epilogo. GUARDA QUI il video denuncia