Supino – Una storia di violenze continue e vessazioni, di insulti, schiaffi, smartphone sequestrato per controllare i messaggi. Addirittura lei, la vittima delle violenze, una donna di 25 anni, era stata spinta e fatta cadere mentre era incinta. Un episodio che le era costato il ricovero per cinque giorni allo Spaziani di Frosinone per rischio aborto.
L’autore delle violenze è, come troppo spesso accade, il suo ex convivente, un operaio 35enne albanese e domiciliato a Ferentino. A metà marzo la donna, esasperata, ha trovato il coraggio di denunciare l’inferno vissuto ai carabinieri. Così sono scattate le indagini che hanno permesso di accertare le reiterate condotte violente.
Dal novembre 2024, con la fine della loro relazione sentimentale, l’indagato ha posto in essere reiterati atti persecutori, consistenti principalmente nel cercarla ripetutamente al telefono e in minacce varie, come quella di andare a cercarla sotto casa o sul luogo di lavoro. La donna è stata controllata, picchiata e denigrata anche in presenza della figlia minore.
I Carabinieri della Stazione di Supino, al termine delle indagini, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, emesso su richiesta della Procura della Repubblica di Frosinone, dall’Ufficio G.I.P., nei confronti dell’operaio albanese gravemente indiziato del reato di atti persecutori. Per l’indagato, il giudice ha disposto inoltre l’applicazione del braccialetto elettronico.