Ill ruolo delle banche locali, come pilastro dello sviluppo del territorio, è stato rimarcato nel corso del workshop sul tema «Crisi geopolitica e “sistema Italia” quale impatto sull’attività creditizia, economica ed universitaria?» organizzato dalla Banca Popolare del Frusinate.
L’incontro si è tenuto nella sala riunione dello stadio “Stirpe” di Frosinone in occasione del trentennale della Banca. Una storia che ha radici nel lontano 1992 quando fu aperto il primo sportello della Banca, a due passi dal Matusa. Era il frutto del lavoro di un gruppo di imprenditori locali, visionari e sognatori, che iniziò a raccogliere adesioni con incontri serali sul territorio e nacque, così, la Banca Popolare del Frusinate. Oggi la banca rappresenta, per numero di adesioni, la più grande popolare del Lazio con 1.460 soci. Ognuno di essi, a modo suo, costituisce la linfa della BpF, oltre ad essere parte integrante di quella che in tutto questo tempo è diventata una vera e propria famiglia.
E questa grande famiglia si è ritrovata, domenica, presso lo Stadio Benito Stirpe per una grande festa, culminata con il mega concerto di Al Bano. Duemila persone, dalle tribune, ad accompagnare con cori e applausi le due ore di grande spettacolo. Ma c’è davvero da festeggiare? Sono i risultati registrati nell’esercizio 2021 a tracciare la fotografia della Banca. Innanzitutto gli utili che hanno raggiunto gli 11 milioni di euro; poi gli impieghi (ossia il totale della massa gestita) pari a 990 milioni e il Cet1 (indicatore della solidità dell’Istituto) che si è attestato al 17,4%, oltre il doppio del minimo previsto dalla Banca d’Italia. E questo è il grande valore economico-sociale della Popolare: assistere il territorio per far crescere il sistema economico in cui opera.
Essere vicino alle famiglie, essere partner delle imprese per la realizzazione dei loro progetti, essere insieme ai giovani per concretizzare le loro idee ed avviarli all’attività. Ma c’è anche un valore etico, oltre a quello economico, nell’attività dell’Istituto: ed è quello di contribuire, concretamente, allo sviluppo ed alla crescita culturale dell’area in cui opera.
Intervento che si ramifica in vari settori, dall’istruzione alla formazione, dall’arte alla storia, dal benessere alla musica, dalla salute allo sport. La BpF è infatti il principale sponsor del Frosinone Calcio, così come di tante altre squadre locali (dal basket alla pallavolo); diversi sono inoltre i contributi erogati a favore delle Associazioni ed Enti per l’organizzazione di concerti e convegni.
“E l’aspetto più significativo – commenta l’amministratore delegato Rinaldo Scaccia – è che i due anni di pandemia non hanno minimamente rallentato la crescita della nostra Banca”. Da trent’anni la Popolare ha collezionato, infatti, sempre dati positivi, anche negli anni peggiori della crisi. “Il segreto – osserva il presidente Domenico Polselli – è la solidità della nostra Banca costituita da 1.460 soci che partecipano e vivono la banca. Perché questa è la “loro famiglia”. E la fedeltà è stata premiata: quest’anno, infatti, sono stati distribuiti 3,6 milioni di dividendi, pari cioè a 1.800 euro a socio.