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Italia terza meta del turismo Lgbtq+: ecco le 3 città più gay friendly

Il podio è stato celebrato al Castello sforzesco a Milano, dove la scorsa settimana si è tenuta la 38esima convention mondiale

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L’Italia scala le classifiche e diventa il terzo paese al mondo più ambito nelle preferenze turistiche della comunità Lgbtq+ dopo Stati Uniti e Francia -. Il podio è stato celebrato al Castello sforzesco, dove la scorsa settimana si è tenuta la 38esima convention mondiale dedicata al turismo Lgbtq+.

Per l’occasione, Milano ha accolto decine di giornalisti da 80 paesi per festeggiare un traguardo non da poco. Le tre città più gay friendly sono Roma, Milano e Firenze, poli culturali che attirano visitatori non solo per le loro bellezze artistiche, ma anche per il numero di infrastrutture e servizi a misura dei turisti Lgbtq+. Lo evidenzia una ricerca condotta da Marianna Di Salle, coordinatrice del master in Economia e Management del Turismo all’università Bocconi che ha preso in considerazione mille intervistati provenienti da tutta Europa e dal Nord America.

La serata, presentata da Alessandro Cecchi Paone e organizzata da Aigtl – Associazione italiana turismo gay e lesbico in collaborazione con l’Agenzia nazionale del turismo, ha sottolineato i punti forti del nostro Paese, sponsorizzando realtà all’avanguardia come quelle presenti in Toscana e in Puglia. Non potevano mancare cibo e vino, due pesi massimi quando si parla di qualità made in Italy: la delegazione di giornalisti è stata accolta da prodotti tipici della cucina italiana e da tre primi piatti d’eccellenza preparati dalla chef stellata, Viviana Varese.

Grande emozione sul palco per il presidente dell’Aigtl Alessio Virgili, che ha lavorato per cinque anni all’organizzazione dell’evento, rimandato più volte a causa della pandemia.
«Essere tra i primi tre Paesi più ambiti è un traguardo importante – afferma – soprattutto se si pensa che fino al 2012 eravamo quinti. Il miglioramento è stato possibile grazie al lavoro fatto con tutti gli associati e con l’Iglta, l’Associazione internazionale del turismo gay e lesbico. Abbiamo puntato a formare tutti i membri della filiera, dagli albergatori ai tour operator, sulle esigenze e sulle abitudini di viaggio dei visitatori Lgbtq+».

Durante la serata sono state premiate alcune realtà gay friendly, tra cui la stessa città di Milano. A ritirare il riconoscimento è stata l’assessora al Turismo, Martina Riva: «Finalmente il nostro comune si afferma come luogo inclusivo in cui chiunque possa sentirsi a casa, senza sentirsi discriminato. È un orgoglio, ma lo interpretiamo come un punto di partenza».

Malgrado questo, l’Italia resta ottava nella classifica dei Paesi più inclusivi d’Europa, un dato che preoccupa il presidente Virgili: «Le leggi hanno un impatto importante su questo aspetto. L’assenza di una norma contro l’omofobia, per esempio, ci porta indietro rispetto ad altri Stati”. Ad accompagnare la serata c’è stata anche tanta musica grazie alle esibizioni dell’arpista Keti Fusco e del violinista Andrea Casta, a cui si è aggiunto, in chiusura, un medley di canzoni tematiche intonate a cappella da Checcoro, il primo gruppo a Milano formato da soli membri Lgbtq+. Un modo per urlare ancora una volta quanto sia importante battersi contro le discriminazioni sulle note di Born this way di Lady Gaga, brano che dal 2011 è diventato l’inno in cui si rispecchiano le minoranze di tutto il mondo.

Fonte www.dire.it

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