Tre misure cautelari interdittive e 17 indagati eccellenti. Questo il risultato di una delicata indagine conclusa dalla Procura di Cassino e dalla Guardia di Finanza. A finire nel mirino delle Fiamme gialle, coordinate dal sostituto procuratore Alfredo Mattei, sono stati tre imprenditori del settore edile residenti tra il Molise, il Lazio e l’Emilia Romagna e una serie di amministratori comunali, medici e tecnici comunali residenti tra Cassino ed il Cassinate. Il Gip del tribunale di Cassino ha disposto il sequestro per abuso edilizio di un complesso immobiliare, situato nel centro di Cassino, del valore stimato di 26 milioni di euro e il sequestro preventivo di circa 3 milioni di euro. Le generalità di tutte le persone coinvolte non sono state rese note in rispetto della Legge Cartabia.
“Una importante operazione di servizio è stata eseguita dalla Guardia di Finanza a contrasto della corruzione, del peculato e dell’autoriciclaggio, nonché della truffa e dell’indebita percezione di erogazione pubbliche derivanti dal cd “sisma bonus acquisti” – si legge nella nota stampa inviata dal comando provinciale della Guardia di Finanza -. I finanzieri hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale a quella sede nei confronti di tre persone, indiziate a vario titolo dei delitti di istigazione alla corruzione, peculato e autoriciclaggio, nonché di truffa, abusivismo edilizio e indebita percezione di erogazione pubbliche derivanti dal cd “sisma bonus acquisti”. In particolare, nei confronti di 2 persone è stato disposto il divieto di dimora nel territorio del Comune di Cassino, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di esercitare per un anno qualsivoglia attività d’impresa, mentre nei confronti della terza persona è stato disposto il divieto di esercitare per un anno qualsivoglia attività d’impresa”.
L’inchiesta, che ha avuto inizio dopo una dichiarazione del sindaco di Cassino, Enzo Salera, nel corso di un acceso consiglio comunale nel dicembre del 2020, riguarda una presunta istigazione alla corruzione perpetrata nei confronti di un consigliere di maggioranza del Comune di Cassino, all’epoca anche Presidente della Commissione consiliare lavori pubblici, allo scopo di indurlo ad attivarsi, anche presso il sindaco, affinché fosse affidato a una società l’appalto per l’efficientamento energetico da parte del Comune.
“Al fine di ottenere quanto richiesto, al consigliere comunale sarebbe stata offerta, ma rifiutata, una remunerazione in denaro, non meglio quantificata, ovvero la possibilità di gestire le assunzioni di personale locale da destinare ai lavori di efficientamento energetico – prosegue la nota -. Inoltre, le indagini hanno consentito di raccogliere elementi circa l’ipotesi investigativa di costruzione abusiva di un complesso immobiliare in pieno centro cittadino e la successiva vendita degli immobili realizzati a ignari acquirenti, usufruendo indebitamente di erogazioni pubbliche derivanti dal cosiddetto “sisma bonus acquisiti”. Con riferimento a questo filone di indagine, le attività condotte dalla Guardia di Finanza di Cassino hanno consentito di acquisire elementi in base ai quali i lavori di abbattimento e di ricostruzione del complesso immobiliare sarebbero iniziati già nel 2014, mentre gli indagati avrebbero falsamente dichiarato che il permesso a costruire era stato rilasciato nel marzo 2017, proseguendo, quindi, i lavori senza avere un valido titolo”.
“In ragione di tale ipotesi investigativa, le persone colpite dal provvedimento magistratuale avrebbero venduto le unità abitative realizzate a ignari acquirenti, i quali sarebbero stati invogliati a concludere l’acquisto in quanto potevano usufruire del cosiddetto “sisma bonus acquisiti”, che avrebbe consentito di ottenere uno sconto in fattura di 96.000 euro per singola unità immobiliare, riducendone notevolmente il prezzo di acquisto. Nello sviluppo delle indagini, inoltre, sono stati raccolti elementi a supporto della tesi investigativa concernente la commissione del reato di autoriciclaggio da parte di alcuni indagati, in quanto l’importo di 415.000 euro costituente parte del denaro proveniente dall’ipotizzato reato di truffa a danno degli acquirenti degli immobili, sarebbe stato trasferito su conti correnti di altre società al fine di ostacolarne la provenienza illecita”.
Il G.I.P. presso il Tribunale di Cassino, Domenico Di Croce, con il provvedimento ha disposto il sequestro dell’intero complesso immobiliare di recente costruzione, del valore stimato di circa 26 milioni, costituito da 71 appartamenti, 22 locali commerciali e 63 garage/ magazzini. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Sandro e Vittorio Salera, Ermete Grossi e Paolo Marandola.