Frosinone – Grazie agli incentivi statali sono numerosi i cittadini, anche della provincia di Frosinone, che stanno installando nelle loro abitazioni ed attività impianti fotovoltaici. Un investimento vantaggioso che permette di risparmiare sui costi delle bollette contribuendo alla produzione di energia pulita. Fin qui tutto bene se non fosse che, negli ultimi mesi, si sono registrati diversi casi di utenti “beffati”, si fa per dire, perché dopo aver speso soldi e fatto installare i pannelli solari, questi non hanno mai funzionato o funzionano male.
È accaduto, in particolare, ad un giovane residente nel capoluogo. Dal giugno del 2022 ha avuto inizio per lui quella che si è trasformata in una vera e propria odissea, tanto che si è rivolto all’avvocato Andrea Facchini di Sora che, già in passato ha risolto controversie analoghe, per tutelare i suoi diritti. Sussisterebbero, infatti, per il legale, gravi vizi di difformità dell’impianto fotovoltaico installato nell’abitazione del suo assistito che ha anche chiesto il risarcimento danni. Ed ora, dopo la denuncia e il tentativo di mediazione non andato a buon fine il caso rischia di finire in tribunale.
Un finanziamento da oltre 13.000 euro e l’inizio dell’incubo
Dopo aver sottoscritto, nel giugno del 2022, il contratto per l’acquisto e l’installazione di impianto fotovoltaico e sistema di accumulo mediante fruizione di incentivi statali con una nota società fornitrice del servizio a livello nazionale, il giovane ha corrisposto alla stessa la cifra di 13.818,40 euro ottenuta tramite un finanziamento con la Agos Ducato S.p.A. A luglio del 2023 terminano i lavori di installazione con l’effettiva conclusione della pratica di allaccio dell’impianto. Ma già dopo un breve lasso di tempo dalla messa in funzione dello stesso sono cominciati i primi problemi con malfunzionamenti puntualmente segnalati dall’acquirente. In particolare, ad aprile 2024, si è rischiato un incendio a seguito della fuoriuscita di fumo dal connettore che si era surriscaldato e fuso tanto che il giovane è stato costretto a spegnere l’impianto chiedendo un intervento di riparazione che – stando alla denuncia del legale – ad oggi non è ancora avvenuto.
Un sopralluogo eseguito da un tecnico di fiducia incaricato dall’avvocato Facchini ha fatto emergere “gravi vizi di difformità, a testimonianza di lavori di installazione mal eseguiti e completati senza la dovuta accortezza e diligenza. Nello specifico, è emerso che i pannelli non sono fissati a regola d’arte e sono a rischio caduta; gli interruttori sono inadeguati per lato e sono collegati senza l’osservanza di alcun criterio normativo; i cavi di continua presentano bruciature dovute a connettori non crimpati adeguatamente lato inverter e lato moduli, ad interruttore lato inverter staccato viene meno la corrente in tutta la casa”.
A seguito di tutto questo, l’impianto ad oggi risulta non funzionante. Il cliente ha però pagato alla nota società quanto dovuto da contratto richiedendo il finanziamento per poter onorare i costi. Oltre al danno, dunque, la beffa di dover pagare le rate del finanziamento. L’avvocato Andrea Facchini, dopo la denuncia presentata dal suo assistito e la mediazione, ha quindi intimato alla società di provvedere, senza ulteriore indugio, a tutto quanto si renderà necessario per il corretto ripristino e la messa in sicurezza dell’impianto fotovoltaico, ferma ogni riserva di provvedere ad esperire le opportune azioni penali e ferma ogni separata richiesta di risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali che il giovane ha subito e continua a subire.
Se entro il termine previsto la società in questione non provvederà ad attivarsi, l’avvocato Andrea Facchini è pronto a citarla in giudizio insieme al professionista che – per l’accusa – avrebbe stilato una falsa attestazione.