Due le interdittive antimafia emesse dal prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, a sensi del decreto legislativo 159/2011 (noto come Codice Antimafia, e hanno lo scopo di prevenire le infiltrazioni mafiose nel mercato mediante l’interdizione delle imprese, che ne sono destinatarie, a contrarre con la P.A. o a ricevere erogazioni pubbliche, al fine di assicurare la tutela della concorrenza). L’iniziativa, che funge da deterrente per le attività di riciclaggio da parte della criminalità organizzata, riguarda due imprese aventi sede legale in provincia di Frosinone.
Il provvedimento è arrivato dopo una serie di riscontri investigativi svolti dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Frosinone. Nei confronti dei titolari delle due società sono stati riscontrati, in un caso, tentativi di condizionamento da parte della criminalità organizzata e nell’altro la sussistenza di cause di decadenza, di sospensione o di divieto previste dall’art. 67, della normativa antimafia.
Le interdittive, che si inseriscono nel quadro dell’azione di prevenzione di fenomeni di infiltrazione della criminalità nelle attività economiche e a tutela dell’economia legale, sono lo strumento più importante che il sistema legislativo mette a disposizione delle Prefetture italiane che lavorano con il supporto del Gruppo Interforze Antimafia e delle Forze di Polizia.
Un segnale questo di tangibile monitoraggio del territorio in risposta anche ai dati allarmanti rappresentati nell’ultima relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia che ha evidenziato quanto sia deleteria per la provincia di Frosinone la contiguità con zone ‘calde’ e fortemente compromesse dalle attività criminali di clan e gruppi malavitosi.