Home Politica Incidenti sul lavoro, Rocca e Schiboni: “Fare squadra per fermare queste stragi”

Incidenti sul lavoro, Rocca e Schiboni: “Fare squadra per fermare queste stragi”

Il Presidente della Regione: "Dobbiamo unirci, istituzioni e privati, per creare ambienti di lavoro realmente sicuri"

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«Lunedì, nel Viterbese, il crollo di un muro in uno stabile Ater ha ucciso un operaio: questa morte è inaccettabile e non deve essere vana. Dobbiamo unirci, istituzioni e privati, per creare ambienti di lavoro realmente sicuri. Esprimo le più sentite condoglianze a parenti e amici della vittima». Così il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca è intervenuto sulla tragedia di Corchiano costata la vita ad un uomo.

Sul dramma si è espresso anche l’assessore al Lavoro, alla Scuola, all’Università della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni che ha dichiarato: «Esprimo le mie più sincere condoglianze e vicinanza alla famiglia dell’uomo di 54 anni vittima di un incidente sul lavoro a Corchiano, in provincia di Viterbo. Siamo di fronte a quella che, purtroppo, sta assumendo ogni giorno di più le connotazioni di una strage a cui dobbiamo porre fine».

«Di ieri la notizia di un altro grave incidente sul lavoro che si è verificato in una ditta a Cisterna di Latina con un operaio rimasto gravemente ustionato – prosegue l’assessore – Un bollettino di guerra in cui sono scritti i nomi di persone che nell’esercizio della propria attività hanno perso la vita in modo inaccettabile. Una situazione di emergenza che non riguarda solo il Lazio ma l’intero territorio nazionale e che abbiamo il dovere, come istituzioni, di fermare. Abbiamo una responsabilità a cui non possiamo sottrarci che sta nel mettere in campo tutti gli strumenti e le azioni perché i lavoratori abbiano a disposizione tutti i mezzi finalizzati a garantire la loro sicurezza».

«Questo assessorato – conclude – così come tutta la giunta guidata dal presidente Rocca è impegnata al massimo affinché alle parole seguano i fatti. Dobbiamo delle risposte alle famiglie delle vittime e, soprattutto, evitare che altre persone continuino a perdere la vita sul posto di lavoro».

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