Sarà il tribunale per il Riesame a decidere se i tre imprenditori coinvolti nell’indagine ‘Bonus sisma’ colpiti da misura interdittiva, potranno o meno tornare a svolgere normalmente le loro attività quotidiane. Si tratta di Salvatore Fontana, Stefano Amadori e Paolo Di Laura Frattura, che lo scorso 17 aprile si sono visti notificare il divieto di dimora emesso dal Gip del tribunale di Cassino su richiesta della Procura.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Alfredo Mattei e portata avanti dalla Guardia di Finanza, ha visto coinvolti, a vario titolo, oltre che i costruttori accusati di istigazione alla corruzione, abuso edilizio e auto riciclaggio, anche personaggi della politica locale, come il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo accusato unitamente al consigliere di minoranza Gabriele Tanzi, del reato di corruzione; l’ex sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone che deve rispondere di favoreggiamento; il consigliere comunale di minoranza al comune di Cassino, Massimiliano Mignanelli che insieme al fratello Bruno è accusato del reato di peculato.
Oltre che medici e liberi professionisti tutti finiti nel mirino degli inquirenti dopo la denuncia presentata dal sindaco di Cassino, Enzo Salera, e riguardante un tentativo di corruzione nei confronti del consigliere di maggioranza Tommaso Marrocco. Nell’inchiesta sono finiti anche due carabinieri in servizio presso la Procura di Cassino, trasferiti e finiti sotto processo a Roma.