Continuano le proteste dei lavoratori di De Vizia, Logitech, Trasnova e Teknoservice dinanzi i cancelli dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano: da diversi giorni gli operai scioperano per il mancato rinnovo degli appalti, chiedendo spiegazioni, cercando garanzie per il futuro, un futuro che sembrerebbe essere sempre più incerto. Se non si smuove qualcosa a fine anno andranno a casa 150 persone, 150 posti di lavoro definitivamente conclusi. Nella mattinata odierna una delegazione è stata ricevuta a Frosinone dal Prefetto Ernesto Liguori. Lo stato d’animo di lavoratori e lavoratrici è legittimamente allo stremo, la tensione si fa sempre più alta: si ha la percezione che la “condanna” alla disoccupazione sia già stata decretata, una decisione irremovibile. 150 famiglie senza più stipendio.
Lo scorso lunedì, sempre davanti lo stabilimento, si è riunita la Consulta dei Sindaci: non sono mancati momenti di evidente amarezza manifestati dagli operai esasperati: «Questa non è una partita che possiamo pareggiare ma una guerra che dobbiamo vincere, altrimenti sarà la fine per molti. Il livello di disperazione è elevato e la disperazione porta a gesti inconsulti: non ci servono la vicinanza e la solidarietà delle forze politiche, trascinate dalle nostre invocazioni dinanzi ai cancelli a Piedimonte. I lavoratori stanno perdendo il loro posto di lavoro, il loro stipendio a fine mese. La risposta immediata qual è? Quali sono le risposte delle aziende del territorio che stanno tagliando il personale? Noi non sappiamo nemmeno perché vogliono licenziarci», così avevano reagito i manifestanti dinanzi agli esponenti della politica locale. Un grido di aiuto, tra avvilimento e demoralizzazione, di chi non intende arrendersi.
Una protesta che riguarda l’intero territorio, che non si può ignorare, nessuno può far finta di niente, si rischia una catastrofe a livello occupazionale. In tutta questa sfiducia emerge il post di un operaio, nel giorno del suo compleanno: Enzo compie 54 anni e, mentre prega per il futuro suo e della sua famiglia, vicino ad una stufa allestita per riscaldarsi un pochino e proteggersi dalle basse temperature di questi giorni grigi, scrive sui social: «Ogni volta che apro Facebook mi chiede a cosa sto pensando. Questa mattina penso a quanta indifferenza ci sia in giro: per me quello di oggi dovrebbe essere un giorno da festeggiare ma mi guardo attorno e mi scende la malinconia, si deve lottare per la dignità che vogliono toglierci, ma non si molla, si va avanti. Auguri a me, auguri ai miei colleghi lavoratori».