Si rifiuta di fare un vistoso tatuaggio sul collo ad un ragazzino di 15 anni, il video in cui discute con la madre dell’adolescente diventa virale. Cristiano Gulia, tatuatore e proprietario dell’attività Dream Skin a Sora, ha conquistato quasi 8 milioni di visualizzazioni su Tik Tok con una clip. Immagini che stanno facendo il giro del web e che sono arrivate alla ribalta nazionale. Ma cosa succede di preciso?
Nel video postato dall’artista sorano si può ascoltare distintamente un animato e acceso dialogo con una signora mai inquadrata. Una mamma, per la precisione, che si è recata da lui per chiedergli di realizzare un tatuaggio al figlio. Una rosa con foglie che protendono verso il viso, spiega Gulia, in un secondo video, anche questo ben oltre il milione di click.
Il primo video
Il tatuatore ha rifiutato il lavoro e l’acconto per lo stesso, spiegando: “Signora, non è una questione di acconto. Il regolamento che lei ha letto è valido per i maggiorenni. Suo figlio quanti anni ha? Quasi 16 significa che non ha ancora compiuto 16 anni. Il problema è che io, personalmente, una rosa sul collo ad un quindicenne non la faccio!”. Inoltre, lo stesso Gulia ha lamentato l’insistenza della donna (“Venite con rispetto e sarete rispettati”, ha scritto il tatuatore in didascalia al suo primo video) che quasi pretendeva questo tatuaggio per il figlio e che è andata via dicendo che avrebbe facilmente trovato un altro disposto a farlo.
Il secondo video
Come dicevamo, l’episodio si è guadagnato le luci del clamore nazionale. Il tattoo maker ha quindi trovato il suo viso un po’ ovunque sull’etere, persino sulle pagine on line di famosi quotidiani. Una notorietà che non si aspettava, spiega lo stesso in una seconda clip di un paio di giorni dopo in cui afferma: “Non pensavo che il mio video scatenasse un polverone a livello nazionale, per questo ci tengo a chiarire alcuni dettagli. La madre erano già 10 minuti buoni che con arroganza pretendeva che io facessi il tatuaggio sul collo al figlio di 15 anni. Invece di porsi la domanda sul perché il figlio volesse farsi un tatuaggio così grande sul collo come primo tatuaggio, che complessi avesse o quale messaggio volesse mandare, lei stava solo pensando al prezzo, sbattendomi poi la porta in faccia e andando via. Ho rifiutato il mio operato perché, al di là di quello che dice la legge italiana, un tatuatore che si rispetti davanti ad un minorenne al suo primo tatuaggio, non pensa solo ai soldi, al ‘tutto e subito’. Anzi, lo prende per mano e lo accompagna nel mondo meraviglioso dell’arte che il tatuatore rappresenta. Per il resto, rimango della mia idea. Sono orgoglioso del gesto che ho fatto, daje!”.
Moltissimi i commenti, oltre 13mila per il ‘primo capitolo’ della vicenda, oltre 9mila per il secondo. “Bravo, questo significa essere professionali!”, “Questa è professionalità, hai tutta la mia stima!”, “Grandissimo”, “La tua deontologia professionale è da ammirare”, “Stima immensa”. E non manca neppure chi prova a seminare il dubbio circa l’autenticità della vicenda: “È una cosa organizzata ma il messaggio è giusto“, scrive un altro internauta. Insomma, quel che è certo, è che ‘la morale della favola’ sia arrivata un po’ a tutti…
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