Come lo scorso anno, anche questo 2023/2024 destabilizzerà il bilancio delle famiglie, soprattutto a causa dell’aumento del gas, strettamente legato anche ai consumi di elettricità. Potremmo considerare Settembre come l’inizio del nuovo anno. È il periodo in cui riprendono le lezioni a scuola; si ritorna a lavoro e riparte anche la nostra attività economica. Le famiglie italiane, in media, si comportano un po’ come i governi, ovvero, cercano di finanziare i debiti facendone di nuovi.
Al rientro dalle vacanze, infatti, esaurito il momento di estasi e di risposo, ci si rende conto che tutte le ordinarie spese mensili sono cresciute…e non di una leggera entità, ma di una porzione ben più elevata di quello che potrebbe essere la stessa sostenibilità del bilancio familiare che si regola, come ogni cosa in economia, con entrate ed uscite.
Le entrate risultano essere sempre più ridotte, soprattutto per i redditi fissi. Per chi ha un reddito fisso, infatti, l’aumento dell’inflazione può essere equivalente ad un vero e proprio prelievo in busta paga, con la differenza che il prelievo avviene nel momento in cui si fanno degli acquisti o quando si pagano le utenze.
Chi ha un reddito fisso può accedere a fonti di finanziamento e chiedere dei prestiti per far fronte a spese improvvise come la riparazione della vettura o una ristrutturazione in casa. La diseducazione finanziaria è un problema che affligge il nostro paese ed è strettamente legato all’analfabetismo funzionale. Parliamo di italiani che facendo tanti micro- prestiti si indebitano con le finanziarie. Ciò che manca è la comprensione e la consapevolezza delle nozioni di base, spesso economico-finanziarie. Da un passato da risparmiatori, gli italiani sono passati ad un presente fatto di rincorsa ai debiti.
Si, siamo facili all’indebitamento. Spesso si ricorre ad un finanziamento anche per l’acquisto di un bene non strettamente necessario. Non dobbiamo dimenticare che il denaro ha un costo e la sensazione di rimborsarlo mensilmente ci toglie la percezione del prezzo del denaro. Molti italiani si ritrovano ad essere sovra-indebitati, ovvero più esposti di ciò che potrebbero permettersi. Ci aspettano momenti bui, nei quali l’inflazione non tenderà a diminuire. Chi propone una tipologia di finanziamento come la cessione del quinto o il credito al consumo non si preoccuperà anche del nostro un bilancio familiare. Consigliamo sempre di attivare strumenti finanziari solo se si è in condizioni di poterli finanziare in maniera serena.
Nella cessione del quinto, per esempio, non si deve prendere in considerazione solo il tasso d’interesse ( ovvero il costo del denaro). Il problema di questo genere di finanziamento (utilizzato spesso da pensionati o dipendenti pubblici per ripianare anche debiti dei familiari e non solo i propri), è legato ai tassi di interesse che possono arrivare anche alla soglia di usura. Vengono infatti applicati ulteriori costi: della gestione delle pratiche, alla rischiosità del soggetto. Più si è avanti con l’età, maggiore è il tasso d’interesse applicato. Ci dovremmo chiedere: è davvero necessario? È possibile trovare una soluzione alternativa? Si può rimandare la spesa e nel frattempo cercare di mettere da parte il denaro necessario? Il problema del sovra-indebitamento è spesso legato alla leggerezza con la quale si decide di indebitarsi. Leggete tanto, calcolate, valutate, fatevi consigliare! – Fonte www.consumerismo.it –