Sora – Il 7 luglio del 1901 la città di Sora dava i natali a Vittorio De Sica il più eclettico regista del XX secolo, protagonista indiscusso del cinema italiano e internazionale.
Regista e attore, considerato tra i cineasti più influenti della storia del cinema italiano e uno dei padri del neorealismo, Vittorio De Sica cresce in una modesta famiglia in Ciociaria, a metà strada tra le due città della sua vita: Napoli e Roma. La sua casa natale, nel quartiere di Cancèglie a Sora, è divenuta un simbolo per l’intera provincia. Nella chiesa di san Giovanni Battista, posta proprio di fronte alla casa di famiglia, riceve il battesimo con i nomi di Vittorio, Domenico, Stanislao, Gaetano, Sorano.
“Il Sindaco della città volsca, Luca Di Stefano, e la sua città natale ricordano il Maestro De Sica con affetto, celebrandone la straordinaria grandezza! – Scrivono dall’amministrazione comunale in occasione della ricorrenza- L’artista Guido Gabriele ha reso omaggio a Vittorio De Sica con un’installazione collocata proprio dinanzi la sua casa natale”.
La vita di un grande maestro
Vittorio De Sica si diploma in ragioneria e prima di entrare nel mondo del teatro, ancora giovanissimo, lavora in Banca d’Italia. Debutta in teatro a sedici anni alternando lavori vari per aiutare la famiglia. Negli stessi anni arriva anche il debutto al cinema con una piccola parte in ‘L’Affaire Clemenceau’ (1917), di Alfredo De Antoni. Nel 1923 entra nella compagnia teatrale di Tatiana Pavlova, interpretando ruoli di tipo macchiettistico che riscuotono un gran successo tra il pubblico. Nel 1932 ottiene il suo primo successo cinematografico interpretando Bruno nel film ‘Gli uomini… che mascalzoni!’, di Mario Camerini, un trionfo alla Mostra di Venezia.
Nel 1933 Vittorio De Sica fonda una compagnia teatrale con Giuditta Rissone che diventerà sua moglie nel 1938. Subito dopo nasce la prima figlia Emy. L’esordio alla regia è del 1940 con ‘Rose scarlatte’, di cui è anche protagonista. Il film della svolta della sua carriera, che segna l’inizio della feconda collaborazione con lo sceneggiatore Cesare Zavattini, è ‘I bambini ci guardano’ (1943), la storia di una famiglia divisa vista dall’occhio di un bambino sballottato tra genitori e parenti. Nel dopoguerra dirige due opere che figurano tra i capolavori del neorealismo: ‘Sciuscià’ (1946) e ‘Ladri di biciclette’ (1948), che vincono entrambe l’Oscar speciale, successivamente sostituito dal premio per il miglior film straniero.
Nel 1951 gira ‘Miracolo a Milano’ che si aggiudica la Palma d’oro a Cannes. L’anno dopo realizza un altro dei suoi capolavori, ‘Umberto D’, considerato dalla critica il punto più alto della sua opera. Nella seconda parte della sua carriera, De Sica sposta il suo interesse sulla commedia folkloristica dai toni leggeri. Dirige ‘L’oro di Napoli’ (1954), interpretato da Totò, Eduardo De Filippo e Sophia Loren.
Nel 1960 sceglie proprio la Loren per interpretare il ruolo della protagonista ne ‘La Ciociara’, tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia. Con questa interpretazione l’attrice vince il premio Oscar e la Palma d’oro del festival di Cannes come migliore attrice. De Sica vince altri due Oscar con ‘Ieri, oggi, domani’ (1963) e con ‘Il giardino dei Finzi Contini’ (1970).
Separatosi dalla prima moglie, il regista sorano, ottenuta la cittadinanza francese, sposa nel 1968 l’attrice spagnola Maria Mercader dalla quale aveva già avuto i figli Manuel (compositore) e Christian (attore e regista). Muore a Parigi, nel 1974, dopo un’operazione per asportare un tumore polmonare.
Non basterebbero pagine e pagine per raccontare la sua lunga carriera e onorarne la memoria. Vittorio De Sica resterà nella storia del cinema italiano e non solo. A 121 anni dalla sua nascita il suo ricordo è ancora vivo e così sarà per sempre. Buon compleanno Maestro!