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Haiti, bagno di sangue nella comunità vudù: 184 persone massacrate a colpi di machete

La strage è stata decisa da un capobanda che ha accusato i religiosi di essere gli artefici della morte del figlio attraverso la stregoneria

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Haiti – 184 fedeli di religione vudù sono stati uccisi machete e coltelli da una banda criminale che li accusava di “stregoneria”. Lo riporta la stampa nazionale. Il bagno di sangue è avvenuto a Cité Soleil, alle porte di Port-au-Prince. Ad ordinare il massacro un capobanda che controlla un porto chiave nella capitale di Haiti: la strage è stata compiuta vendicare la morte del figlio. Sospettava che gli stessi fossero responsabili della malattia del bambino. Tutte le vittime avevano più di 60 anni.

I resoconti sul numero di morti a Port-au-Prince possono variare notevolmente in un Paese in cui tali omicidi spesso avvengono in aree controllate dalle gang e in gran parte inaccessibili. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha condannato la violenza in corso, che ha visto l’uccisione di “almeno 184 persone, tra cui 127 uomini e donne anziani, tra il 6 e l’8 dicembre nel quartiere Wharf Jérémie di Cité Soleil”, ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric.

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