50 morti. Tra questi 10 bambini. Civili che stavano cercando di scappare dalla guerra. Civili che cercavano di mettersi in salvo. Questo il bilancio del raid di questa mattina contro la stazione di Kramatorsk, nella regione di Donetsk. Con il passare delle ore il numero delle vittime è salito ed è partito il rimpallo sulla “firma” dell’attacco. L’Ucraina accusa la Russia, la Russia accusa l’Ucraina.
Mosca nega la responsabilità dell’attacco: “Kiev dovrà rispondere del bombardamento a Kramatorsk, ci sono prove evidenti”. Pronta la replica del presidente ucraino Zelensky: “Noi non uccidiamo civili russi o bielorussi”.
La tv Ukraine 24 pubblica le immagini di uno dei missili sul quale si vede la scritta in russo ‘per i bambini’. Impossibile al momento stabilire chi abbia scritto la frase sul razzo. Per alcuni esperti, il missile della strage è un Tochka-U che sarebbe in dotazione ad entrambi gli eserciti. Per altri si tratterebbe di un missile dismesso dalle forze russe.
Il commento di Zelensky
“Gli occupanti hanno colpito la stazione ferroviaria di Kramatorsk Point U – ha commentato il presidente Zelensky -, dove migliaia di pacifici ucraini stavano aspettando di essere evacuati… Sul posto sono già presenti polizia e soccorritori. I russi disumani non abbandonano i loro metodi. Non avendo la forza e il coraggio di opporsi a noi sul campo di battaglia, stanno cinicamente distruggendo la popolazione civile. Questo è un male che non ha limiti. E se non viene punito, non si fermerà mai. Qualcuno può spiegare perché la Russia ha bisogno di questa guerra? Perché sparare ai civili con i missili? Perché questa crudeltà?” ha chiesto Zelensky”.