Makariv come Bucha. E’ il volto più crudo della guerra. I massacri, le torture, i civili uccisi. I soccorritori hanno trovato corpi di persone torturate e uccise a Makariv, nella regione di Kiev. Lo ha scritto in un tweet il ministero della Difesa ucraino definendo il ritrovamento “un nuovo, mostruoso crimine di guerra”.
A Makariv, città liberata da pochi giorni, i soccorritori stanno cercando anche le vittime dei bombardamenti russi rimaste sotto le macerie.
“A Makariv, dove il bilancio è salito a 133 morti, ci sono state diverse torture, con cadaveri rinvenuti con le mani legate, e almeno due casi di donne stuprate e poi uccise: una di queste è stata sgozzata. Abbiamo trovato i corpi”, riferisce il sindaco di Makariv, Vadano Tokar, all’inviato dell’ANSA a Makariv.
Le immagini sono le stesse. Crude. Corpi legati, torturati e giustiziati. Donne stuprate e poi uccise. A Makariv come a Bucha dove si aggrava il bilancio delle vittime civili. “Secondo le autorità cittadine, risultano al momento complessivamente 360 civili uccisi, compresi almeno 10 bambini“, scrive la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova su Telegram.
Il presidente ucraino Zelensky nel suo ultimo video ha detto: “Come il massacro di Bucha, come tanti altri crimini di guerra russi, l’attacco a Kramatorsk deve essere inserito tra le accuse che saranno portate in tribunale, cosa che dovrà accadere. Tutti gli sforzi del mondo dovranno essere diretti a ricostruire ogni minuto – sottolinea -. Chi ha fatto cosa, chi ha dato gli ordini, da dove sono arrivati i razzi, chi li ha portati, chi ha dato l’ordine e come l’attacco è stato organizzato. La responsabilità è inevitabile”.