In media, ogni giorno negli ultimi 20 giorni in Ucraina, più di 70.000 bambini sono diventati rifugiati di guerra
La guerra in Ucraina ha il volto dei bambini. Bambini in fuga, bambini che lasciano le loro case, le loro città, la scuola, gli amici. Spesso i papà che restano in patria, a combattere. Nei casi peggiori, bambini che lasciano tutto e arrivano da soli al confine per lasciarsi alle spalle i suoni delle sirene antiaeree, il boato delle bombe, la morte la distruzione.
La guerra in Ucraina ha il volto dei bambini ai quali un’infanzia felice è stata negata per sempre. Circa 1,4 milioni di bambini sono fuggiti dall’Ucraina da quando l’invasione russa è iniziata il 24 febbraio, il che significa che quasi un bambino al secondo è diventato un rifugiato. Questo quanto ha James Elder, portavoce dell’agenzia Onu per l’infanzia Unicef.
“In media, ogni giorno negli ultimi 20 giorni in Ucraina, più di 70.000 bambini sono diventati rifugiati”, ha detto Elder, ciò equivale a circa 55 ogni minuto, “quindi quasi uno al secondo”, ha detto. Intanto, il numero di Ucraini fuggiti dal paese continua a salire e sfiora la soglia dei 3 milioni.
Per quanto riguarda i profughi ucraini arrivati finora in Italia, il numero indicato sul sito del Viminale parla di 44.008 profughi. La rilevazione di ieri era ferma a 38.500, c’è stato quindi un incremento di oltre 5mila unità. La maggioranza rimane composta da donne, 22.331, e da minori, 17.858, mentre gli uomini sono 3.819. Le principali città di destinazione dichiarate al momento dell’ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna.