“Guardi siti porno? Ora paga”: il tentativo di estorsione via mail è solo una truffa

Il criminale non dispone, in realtà, di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi né delle password dei profili social

Vi sono arrivate e-mail che vi chiedono soldi, asserendo che vi hanno hackerato l’account? La Polizia Postale suggerisce: non pagate nulla e mantenete la calma. Si tratta infatti di una truffa già proposta in passato e che in queste settimane sta tornando a incutere timore. È in corso una massiccia attività di spamming ad opera di un gruppo internazionale di criminali.

Funziona così: una email ci comunica che il nostro account sarebbe stato hackerato attraverso un virus mentre venivano visitati siti per adulti. Segue la minaccia di divulgare alla nostra mailing list il tipo di sito visitato e il ricatto attraverso una richiesta di denaro in criptovaluta.

La Polizia Postale assicura però che si tratta di una truffa. È tecnicamente impossibile, infatti, anche riuscendo ad entrare nella nostra casella di posta elettronica, installare un virus in grado di assumere il controllo del nostro dispositivo, attivando la webcam o rubando i nostri dati.

Il criminale non dispone, in realtà, di alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi né, con tutta probabilità, delle password dei profili social da cui ricavare la lista di nostri amici o parenti. Non pagare assolutamente alcun riscatto.

Cosa fare allora? Ecco alcuni consigli della Polizia Postale:

  • Proteggere adeguatamente la nostra email (ed in generale i nostri account virtuali);
  • Impostare password complesse;
  • non utilizzare mai la stessa password per più profili;
  • abilitare meccanismi di autenticazione “forte” che associno all´inserimento della password, l´immissione di un codice di sicurezza ricevuto sul nostro telefono cellulare;

Dobbiamo tenere presente, poi, che riuscire ad installare virus informatici capaci di assumere il controllo dei nostri dispositivi può avvenire soltanto se i criminali informatici abbiano avuto disponibilità materiale dei dispositivi stessi, oppure attraverso il cosiddetto phishing informatico. Non cliccare, quindi, su link o allegati di posta elettronica sospetti.

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