Home Attualità “Gli alieni sono tra noi”: lo studio di Harvard sui ‘criptoterrestri’ tra...

“Gli alieni sono tra noi”: lo studio di Harvard sui ‘criptoterrestri’ tra scetticismo e polemiche

I ricercatori, consapevoli dello scetticismo all’interno della comunità scientifica, chiedono una mentalità aperta nell'analisi dei risultati

- Pubblicità -
- Pubblicità -

Gli alieni potrebbero vivere tra noi. È quanto ipotizzato da uno studio dello Human Flourishing Program dell’Università di Harvard, in cui viene approfondito il concetto di ‘criptoterrestri’. Spesso associate a fenomeni aerei non identificati (UAP), comunemente noti come UFO, si tratterebbe di entità che potrebbero essere nascoste sottoterra, sulla Luna o addirittura integrate nella società umana.

Lo studio di Harvard sugli alieni ‘criptoterrestri’

Gli autori dello studio, Tim Lomas (Università di Harvard), Brendan Case (Università di Harvard) e Michael Paul Masters (Montana Tech dell’Università del Montana), riflettono sulla possibilità che l’esistenza dei ‘criptoterrestri’ possa spiegare i numerosi avvistamenti di Ufo che accadono ogni anno. Questi fenomeni possono essere spiegati come una qualche tecnologia creata dall’uomo. Ma, secondo i ricercatori, potrebbe esistere 1 possibilità su 10 che siano di natura ‘aliena’. Lo studio si sofferma ad analizzare quest’ultima ipotesi.

Se questa possibilità fosse reale, presupporrebbe l’esistenza di ‘criptoterrestri’ sulla Terra. Queste creature potrebbero essere arrivate da un pianeta alieno, potrebbero essere una specie che si è evoluta parallelamente agli esseri umani o discendenti di un’antica civiltà ormai distrutta. Oppure qualcosa di paragonabile agli ‘angeli terreni’, creature che sono, forse, di origine soprannaturale.

Ovviamente, i ricercatori sono consapevoli dello scetticismo che queste ipotesi possono sollevare all’interno della comunità scientifica. Tuttavia, chiedono una mentalità aperta nell’analisi dei risultati. Attualmente, la ricerca è ancora in fase di revisione paritaria: dovrà quindi essere convalidata da un team di ricercatori esteri per essere pubblicata. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –

- Pubblicità -
Exit mobile version