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Gite, soggiorni, viaggi, crociere e concerti: si improvvisano agenzie ma sono evasori fiscali

Abusivi che organizzano gite, evadendo le tasse, a discapito delle Agenzie di Viaggi messe in ginocchio da contributi e "furbetti"

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Sono gli stessi operatori del turismo a denunciare il malcostume che si sta diffondendo a macchia d’olio nel frusinate e non solo. Dopo gli anni del Covid, quando la pandemia ha fermato tutto, non è stato semplice ripartire, per nessuno, anche agenzie e tour operator hanno fatto fatica a rimettere in funzione la macchina del turismo. Si tenta di delineare una “normalità”, nonostante i sacrifici dovuti alla recessione economica, la diffidenza dei consumatori, il carico degli oneri fiscali sempre più pesante e le “spese morte” ormai raddoppiate. Ora un’altra minaccia incombe sul settore: sono gli “abusivi”.

Associazioni, parrocchie, cittadini, addirittura Pro Loco, enti territoriali e pubbliche amministrazioni, che si propongono estemporaneamente come organizzatori di gite, pellegrinaggi, escursioni, visite guidate, crociere, concerti, soggiorni, pacchetti vacanze. Le disposizioni in tal senso sono chiare: l’art. 9, L. 17.5.1983, n. 217 impone la licenza di Agente di Viaggi e Turismo per coloro che intendano svolgere attività di organizzazione. La stessa Agenzia delle Entrate ribadisce quanto indicato dalla normativa riguardo i pacchetti turistici, considerando tali anche le gite di un giorno pianificate da associazioni, amici, parrocchie e chiunque decida di proporre un viaggio, anche di una sola giornata, dietro pagamento di un corrispettivo unitario.

Ai fini della disciplina tributaria applicabile, solamente le Agenzie di Viaggi e Turismo in possesso di regolare licenza sono autorizzate ad emettere fattura a ad incassare per l’organizzazione di viaggi, pacchetti, escursioni e via dicendo. Tutti gli altri soggetti, quindi, che si improvvisano “organizzatori”, non sono in regola né con le normative previste, relative anche alla responsabilità e sicurezza, tantomeno con il fisco, in quanto non emettono documentazione fiscale per cui da ritenersi evasori a tutti gli effetti, con conseguenze legali, penali ed, ovviamente, fiscali. Pure coloro che acquistano il viaggio hanno la loro responsabilità: la legge prevede che i clienti debbano richiedere il contratto di viaggio e verificare che l’organizzatore abbia licenza di Agenzia di Viaggi e Turismo.

Anche le associazioni cosiddette “non a scopo di lucro” hanno degli obblighi da rispettare: le attività vanno proposte esclusivamente agli associati, devono essere previste dallo Statuto dell’ente, devono essere effettuate a livello occasionale, limitandosi a pretendere dai partecipanti il solo costo del biglietto del pullman ed affidando tutti gli altri aspetti relativi al soggiorno ad un’Agenzia di Viaggi partners dell’associazione stessa. Al contrario, la natura dell’attività sarebbe da considerarsi “commerciale”.

Basta fare un giro sulle diverse pagine social per trovare locandine di ogni genere che propagandano viaggi, escursioni, pacchetti, concerti, soggiorni, crociere, pellegrinaggi, tra l’altro nemmeno a prezzi concorrenziali. Se non organizzati da regolari Agenzie, sono tutti abusivi, quindi evasori fiscali soggetti alle previste sanzioni. La Valle del Comino pullula di evasori che propongono viaggi abusivi, come anche ad Alatri ci sono molti cittadini che “raschiano” sulle quote, passando per Sora, Ceccano, il capoluogo; insomma, su tutta la provincia non mancano i furbetti che arrangiano “la giornata”, facendo il sold-out su gran parte degli itinerari.

Attenzione, nel mirino anche i Comuni che propongono soggiorni per anziani o per bambini, come scritto le parrocchie, le associazioni, enti territoriali, i privati: tutti coloro che non posseggono licenza sono abusivi ed evasori. L’appello di quanti lavorano con tante difficoltà nel settore del turismo, pagando le tasse e tutto ciò stabilito, un appello rivolto alla Guardia di Finanza ed all’Agenzia delle Entrate in primis e poi alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Polizia Municipale, è il seguente: «Sui social, nei locali pubblici, all’ingresso delle chiese, nelle bacheche comunali, ovunque ci sono locandine di viaggi abusivi organizzati da “improvvisati” senza alcun titolo. Viene meno la sicurezza dei clienti, non vengono rispettate le regole previste dal Codice della Strada in materia di ore di guida e tempi di riposo, non vengono emesse fatture relative al compenso unitario versato da ogni singolo partecipante, non viene fatturato nemmeno l’affitto del pullman. Per favore fate i controlli ed arrestate definitivamente questo “gioco” che sta mettendo in ginocchio chi lavora onestamente: l’illecito tributario è un reato».

Segue l’invito di AIAV, Associazione Italiana Agenti di Viaggio, che urla alla stessa categoria «Gli Agenti di Viaggio devono essere coesi dinanzi a questi abusivi che commettono reato fiscale, bisogna restituire una dignità alla nostra figura professionale, sempre più minacciata dagli organizzatori farlocchi. Fondamentale è rivolgersi alle autorità competenti per segnalare qualunque attività abusiva, partendo dalle locandine. La denuncia è il primo passo per contrastare il dilagante fenomeno».

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