Il vasto incendio che nel pomeriggio di ieri ha distrutto decine di ettari di bosco, terreni e coltivazioni, è stato fronteggiato e domato alle 21:00 circa: il rogo era stato segnalato intorno alle 14.00, immediatamente sopraggiunti i Vigili del Fuoco. In breve tempo però, complici le temperature roventi e le folate di vento, la linea del fuoco si è allargata, portandosi fin sotto il borgo di Fumone: numerose abitazioni sono state evacuate, diverse case sono state raggiunte dalle fiamme, per alcuni residenti si è reso necessario il soccorso da parte dei sanitari del 118, la densa coltre di fumo ed il caldo asfissiante ha reso l’aria irrespirabile. Un elicottero ed un canadair della Protezione Civile Regionale si sono avvicendati sull’incendio attingendo acqua al vicino Lago di Canterno. Sul posto tante sezioni di Protezione Civile giunte dai comuni limitrofi, le Forze dell’Ordine, molti cittadini hanno collaborato alle operazioni di spegnimento.
Poco dopo le 18.00 un improvviso cambio di vento ha fatto sì che le fiamme avvolgessero una squadra di Vigili del Fuoco impegnati nello spegnimento: gli operatori non hanno avuto il tempo di sottrarsi alle lingue incandescenti, di avvisarsi via radio, due pompieri sono rimasti gravemente ustionati, agli arti superiori le bruciature più importanti, trasportati presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Spaziani di Frosinone. Interamente bruciati due mezzi di soccorso dei pompieri, danneggiate alcune automobili, esplosi dei bomboloni di GPL. Tantissima la paura.
La conta dei danni
Oggi è giorno di riflessioni, la comunità tutta fa la conta dei considerevoli danni, un disastro ambientale ma onerosi sono anche quelli provocati alle proprietà private. Il sindaco di Fumone, Matteo Campoli, ha seguito personalmente tutte le operazioni di spegnimento, sempre in prima linea, non si è mai allontanato dal rogo e dai suoi concittadini: nella mattinata odierna si continua con la bonifica della vasta area distrutta. Il messaggio corale del sindaco Campoli e del parroco don Roberto Martufi, un invito ad una presa di coscienza, un appello alla responsabilità: «Nell’arco di un mese già due volte da Fumone si leva un fumo che indica un pericolo! Pericolo che non viene solo dalle fiamme che si alzano e che lambiscono le case abitate o che distruggono coltivazioni o terreni; un pericolo più nascosto e che brucia sotto la cenere, lasciando sempre un focolaio pronto a ripartire e devastare: il pericolo dell’incuria e dell’indifferenza! Non prendersi cura della cosa comune: quando lanciamo dal finestrino o gettiamo a terra una cicca di sigaretta; quando andiamo contro le disposizioni che l’amministrazione ci dà e si bruciano le sterpaglie perché “nella cosa mia faccio come voglio”; quando buttiamo il vetro per la strada e quando non ci preoccupiamo di tenere pulite i nostri terreni. Con questi comportamenti, ai quali ne possiamo aggiungere tanti altri, si diventa complici di chi volontariamente si diverte ad appiccare incendi, mettendo a rischio i propri amici, i propri vicini, i propri parenti, si devasta la cosa comune della quale siamo custodi e, cosa ben più grave, si mettono in pericolo serio quanti si dovranno prodigare faticosamente per spegnere gli incendi: è nel disinteresse che si diventa poi quegli uomini che si lamentano se uno o l’altro fanno o non fanno o avrebbero potuto fare! Diventiamo responsabili di quello che abbiamo! Fumone ci sta dicendo che c’è un pericolo; non corriamo a nasconderci e non scarichiamo le colpe su gli altri ma lavoriamo insieme come comunità civile e religiosa per affrontarlo e sconfiggerlo».
Seguono i ringraziamenti, sentiti: «Ringrazio il Comandante della Polizia locale, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco che ancora sono a lavoro, i volontari che si sono adoperati con i loro mezzi privati, tutte le Protezioni Civili dei comuni limitrofi. Un particolare ringraziamento va all’associazione “Noi per le Fraschette” che ha offerto un ristoro a coloro che erano impegnati in questa grande sfida». Alla comunità di Fumone va tutta la nostra solidarietà.