Frosinone – Il Psi, Sezione Dante Schietroma Frosinone, torna a parlare di mobilità, viabilità e criticità quotidiane che si registrano nel capoluogo bacchettando l’amministrazione Mastrangeli: “Si parla di futuro dimenticando il presente. Anche perché è più facile ragionare di progetti in prospettiva piuttosto che risolvere le piccole e grandi questioni quotidiane. Il Comune di Frosinone ha sicuramente bisogno di un Piano urbano della mobilità sostenibile e il Psi, anche dai banchi delle opposizioni, non ha fatto mancare il proprio sostegno alle iniziative per una moderna mobilità. Oggi però dobbiamo prendere atto di ritardi inspiegabili e di posizioni inconcepibili. Oltre che di disagi quotidiani che sopportano i cittadini, i residenti e le famiglie”. – Si legge in una nota del Psi.
“Viabilità rivoluzionata in peggio”
Il percorso definitivo del Brt non c’è ancora. Perché? L’assetto delle piste ciclabili e ciclopedonali è stato stravolto più volte. L’ascensore inclinato è fermo da anni. La viabilità di Frosinone è stata rivoluzionata (in peggio) da sensi unici e da cambiamenti vorticosi. La realtà quotidiana (il presente) è fatta di file di macchine ovunque, di una mancanza di parcheggi dappertutto, a cominciare dal centro storico. La realtà quotidiana è fatta di annunci che restano tali. Sono trascorsi due mesi da quando il Sindaco aveva assicurato il ritorno al doppio senso di marcia in via Marittima. Proprio in queste ore apprendiamo che forse ci siamo, bene ma comunque è passato troppo tempo prima di riaprire questa arteria fondamentale per la viabilità cittadina. Inoltre, non va dimenticato che il ripristino del doppio senso sarà solo temporaneo in attesa della ripresa dei lavori per il Brt.
E che dire del futuro assetto immaginato per il quartiere Scalo? Perché l’ostinazione ad una pedonalizzazione assoluta che andrà a penalizzare i cittadini che utilizzano il treno? Senza considerare gli effetti sulla viabilità. Infine, una piazza aperta e transitata rappresenta comunque un deterrente verso la microcriminalità. Non sfugge a nessuno quello che succede quotidianamente nel quartiere. Perfino con riferimento alle risse notturne e tra extracomunitari irregolari. La sicurezza dei cittadini è importante. Poi c’è il rifiuto aprioristico alla soluzione della riapertura della “piazzetta” davanti alla chiesa della Sacra Famiglia. Le firme che abbiamo raccolto in poche ore sono la testimonianza che invece il “sentiment” della cittadinanza va nella direzione opposta a quella dell’Amministrazione. – Aggiungono dal Psi.
Questione Tav
Quindi, la questione della Stazione Tav. Naturalmente il Psi è favorevole. Però sinceramente, chi sarebbe contrario? Alcune cose vanno dette. Intanto la Stazione Tav può essere realizzata solo nell’area tra Ferentino e Supino. Perché è sul tracciato e perché in quella zona avrebbe una posizione logistica perfetta. Altre rivendicazioni “campanilistiche” hanno il solo effetto di dividere il fronte e indebolire la posizione. In secondo luogo, gli interlocutori sono due: il Governo e l’investitore, vale a dire Ferrovie dello Stato. E’ in quelle sedi che bisogna agire per arrivare a dama. Ma a dama si arriva con progetti concreti, fattibili e con risorse e investimenti certi. Non c’è alternativa all’inserimento della Stazione Tav nel Piano delle Ferrovie dello Stato. Questo finora non è stato fatto. Ma anche in questo caso è preminente concentrarsi sul presente, chiedendo alla Regione di intervenire presso il gestore del servizio ferroviario con lo scopo di istituire delle corse dedicate e senza fermate intermedie tra Frosinone e Roma nell’ambito della tratta FL6 per i pendolari.
Anche perché, come sappiamo, la Stazione Tav non cambierebbe di una virgola la situazione “terribile” con la quale ogni giorno devono fare i conti le migliaia e migliaia di pendolari della nostra provincia. I ritardi e i problemi lungo la tratta Cassino-Frosinone-Roma sono tantissimi ed enormi. Tanto per essere chiari: i pendolari non possono permettersi i costi dell’Alta Velocità. Dunque, il tema della tratta ordinaria del trasporto ferroviario va affrontato guardando in faccia la realtà una buona volta. Senza svicolare e cercando di “pesare” dove si prendono le decisioni. Il Psi non permetterà a nessuno di mischiare le carte o di dipingere una notte nella quale tutti i gatti appaiono neri o grigi. I progetti del futuro vanno bene, ma occorre realizzarli. Il presente, però, impone scelte e responsabilità a chi governa: il Comune, la Regione Lazio, il Paese”.