Conto alla rovescia per il voto sul Bilancio di previsione al Comune di Frosinone che rappresenterà una conta dirimente per determinare i confini della maggioranza che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli. Frosinone News ha dato conto delle spinte di Fratelli d’Italia che punta a raggiungere una “fase 2” amministrativa fondata sulla redazione di un programma di fine consiliatura che riveda viabilità e mobilità urbane e includa un riassetto delle deleghe sulla base dei nuovi equilibri della coalizione. I meloniani puntano anche ad un recupero dell’unità del centrodestra, col rientro a pieno titolo in maggioranza da parte di Forza Italia. Il primo cittadino proprio nei giorni scorsi ha incontrato i consiglieri comunali azzurri, Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo. Un confronto che appare allo stadio iniziale. Oltretutto il gruppo potrebbe allagarsi a tre consiglieri con l’ingresso nel gruppo – ancora non avvenuto – da parte di Christian Alviani. Un passaggio che pare preannunciato dalla mossa dell’ex assessora Valentina Sementilli che, sul suo profilo social, ha ufficializzato il suo ingresso in Forza Italia, “ringraziando preliminarmente il direttivo nella persona della Dott.ssa Rossella Chiusaroli e dell’Avv. Pasquale Cirillo, per la gratificante considerazione dimostratami. Sono onorata di entrare a far parte di un partito che, lontano dalle logiche clientelari, attua la valorizzazione del merito, in un contesto di sano confronto, volto a tutelare esclusivamente i diritti dei cittadini. Immediatamente darò il mio fattivo apporto, con l’entusiasmo e l’umiltà che devono esser propri di chi entra a far parte di un gruppo coeso, competente e collaudato, quale ha dimostrato di essere la famiglia di Forza Italia”.

Tornando a Cirillo e Scaccia, hanno evidenziato al primo cittadino “la necessità di un azzeramento della giunta, affinché si possa ripartire con un nuovo slancio, garantendo un’amministrazione coesa ed efficace. L’obiettivo deve essere quello di rilanciare l’azione amministrativa attraverso l’unità del centrodestra, senza compromessi o ingerenze esterne che rischiano di snaturare il mandato elettorale ricevuto dai cittadini. Hanno inoltre evidenziato che questa amministrazione non necessita del sostegno di liste che non hanno concorso con il centrodestra alle elezioni. Qualsiasi apertura verso forze politiche che non appartengono alla coalizione rischierebbe di compromettere la credibilità e la stabilità del governo cittadino, creando fratture insanabili all’interno della maggioranza”.
La mediazione difficile sulla strada del varo di un piano di fine consiliatura
Insomma Forza Italia vuol discutere di ritorno in maggioranza ma lasciando fuori la porta del governo cittadino tutte le forze elette all’opposizione a partire dalle Liste Marini e Marzi. Scaccia e Cirillo hanno chiarito anche che “eventuali scelte politiche non in linea con il percorso naturale del centrodestra potrebbero avere ripercussioni anche a livello territoriale, pregiudicando la possibilità di garantire rappresentanza e collegi agli esponenti della coalizione nelle future competizioni elettorali, con un danno significativo per l’intera provincia di Frosinone”. Quindi FI afferma che “solo attraverso la chiarezza e la compattezza del centrodestra si possa garantire una guida solida ed efficace per la città di Frosinone”. Nel confronto con Mastrangeli non si sarebbe parlato né di incarichi di assessori né di presidenze di commissioni. Ma è davvero questa, delineata dai forzisti, la prospettiva che Fratelli d’Italia vuol assecondare? I retroscena parlano di meloniani contrariati quando si avanzano veti sulla Lista Marini, e quindi su Andrea Turriziani, che di fatto è legato a Fratelli d’Italia dal patto tra meloniani e Dc di Gianfranco Rotondi, di cui Turriziani è coordinatore provinciale. FdI inoltre non è affatto d’accordo a rompere la collaborazione con l’ex sindaco Marzi che s’è concretizzata in Consiglio comunale solo grazie al disco verde dei meloniani. Ritiene che la coalizione debba avere il centrodestra unito come asse di trazione ma che possa andare avanti in versione allargata alle civiche disponibili a condividere il governo della città fino alla conclusione della legislatura. Forza Italia, invece, insiste: “nessuna condivisione di governo con chi non era parte dell’attuale coalizione al momento dell’elezione del sindaco Mastrangeli”. Sia FdI che FI sembrano condividere la necessità di azzerare le deleghe in esecutivo. Pare un punto di partenza non di poco conto. Ammesso che il primo cittadino e quanti fanno ancora riferimento all’onorevole Nicola Ottaviani siano davvero propensi a rivedere gli equilibri di Giunta.
Il gruppo FutuRa: commistione di ruoli maggioranza-opposizione
Il gruppo consiliare FutuRa – costituito nel giungo 2024 con capogruppo Giovambattista Martino e consiglieri Teresa Petricca e Francesco Pallone – è tornato intanto a ricordare come il 30 agosto scorso avesse dichiarato che: “Le fibrillazioni tutte interne alla maggioranza non possono in alcun modo giustificare un’apertura a membri della minoranza/opposizione in totale spregio delle diverse posizioni che la campagna elettorale ha evidenziato sia tra i due candidati a Sindaco nel ballottaggio, sia tra le forze politiche a sostegno di ognuno. Aperture verso le quali FutuRa si rende fermamente oppositiva”. FutuRa per mesi ha continuato a ribadire l’appoggio al Sindaco Mastrangeli. Ha confermato l’adesione al programma elettorale in via di attuazione. Ha votato nei Consigli Comunali secondo le risoluzioni della maggioranza. Nei Question Time, nel rispetto dei ruoli, non ha mai rivolto quesiti o interrogazioni agli assessori. Di certo – spiega una nota dei tre esponenti eletti in maggioranza – non ha risparmiato spunti di riflessione sulle scelte della Giunta: “le improvvisazioni, le buche e le pezze di asfalto a coprire e ricoprire, le opere realizzate e subito dopo smantellate, la mancanza di comunicazione, le imposizioni non discutibili (…) un’amministrazione percepita a gestione oligarchica ed etero diretta”. Il Sindaco Mastrangeli – ricordano Martino, Petricca e Pallone – in tutti questi mesi non ha mai convocato FutuRa, se non il 12 ottobre 2024 dopo un Consiglio Comunale, esitato in “Un confronto molto sereno per rassicurare il sindaco che noi (FutuRa ndr) ci siamo, ci siamo sempre stati e glielo abbiamo sempre dimostrato”. Incurante, Mastrangeli ha tenacemente continuato a perseguire convergenze con l’opposizione – accusano i tre consiglieri -. FutuRa in tutti questi mesi ha insistito nel denunciare come irrituale e anomala la commistione di ruoli tra maggioranza ed opposizione. Purtuttavia, improvvisamente ,maggioranza e parte dell’opposizione insieme a rispolverare la TAV, vecchio cavallo di battaglia della passata amministrazione, dove di concreto appariva esserci ben poco, se non propaganda ed apparenti buone intenzioni. Addirittura a metà consiliatura si parlava di patto di fine consiliatura, per accreditare manovre di sovvertimento. Si declamavano atti di responsabilità, mistificando la decadenza e la restituzione dei soldi del PNRR”.
Martino, Petricca e Pallone: il sindaco ha rinnegato gli alleati
“Di colpo – sostiene ancora FutuRa – cancellate le ossessioni di 13 anni di consiliatura: il debito fuori bilancio di 50 milioni di euro delle amministrazioni di sinistra, additato quale causa del drammatico stallo amministrativo di Frosinone per due generazioni, imputato quotidianamente per anni agli stessi cui oggi, con una riabilitazione miracolosa ed inquietante, si vogliono affidare le risoluzioni di questa sconsiderata consiliatura. Il 12 gennaio 2025 FutuRa rendeva : “… totale disponibilità partecipativa proprio al fine di evitare ibridizzazioni innaturali, avverse alla città e alla volontà degli elettori. La risposta del sindaco e degli oligarchi di giunta è stata rovinosa. La scomposizione di una maggioranza, tra cui i consiglieri di FutuRa, ostinatamente inascoltata e respinta….ricercando alzatori di mano buoni per tutte le stagioni.” L’11 febbraio l’inganno intuito, subdorato e denunciato in estate, si è palesato”. Dichiarazione di FutuRa : “ …ci sentiamo fieramente all’opposizione di questo scempio politico”. FutuRa ha chiesto coerenza e rispetto della volontà dei cittadini espressa nell’urna. Lontani, molto lontani, troppo lontani da quelle sperimentate consorterie aduse a cambi di campo e doppi giochi, ben oliate ed amalgamate, trasversali ed inciucianti, teatrali e confondenti. Quelle consorterie che nutrono l’antipolitica e la disaffezione al voto. L’epilogo finale: Mastrangeli ha scelto, da tempo e palesemente, di rimanere attaccato alla poltrona, rinnegando gli alleati che lo hanno reso Sindaco, sostituiti, per motivi mai resi noti, proprio con coloro che, a suo ripetuto dire, con un debito
spaventoso zavorrato sulle spalle dei cittadini, hanno condannato Frosinone per quindici anni alla insussistenza. La città alla deriva sotto gli occhi di tutti, scomposta e indecorosa. Un Sindaco che emenda il proprio bilancio, sconfessa se stesso, abbandona la decenza amministrativa, abdica e sancisce la sottomissione”, concludono Martino, Petricca e Pallone.