Serie B – La terza vittoria di fila del Frosinone ha un sapore dolcissimo. Il 2-1 casalingo imposto al Brescia sa di aria fresca, di un leggero sollievo e di riscatto. Un risultato che in un baleno ha sparigliato le carte in tavola e cambiato l’assetto della classifica. Una classifica che, come spesso abbiamo ribadito, è talmente corta che appunto un verdetto può bastare a stravolgerla e pertanto concentrazione e determinazione devono restare altissime. I ciociari sono balzati in un sol colpo dal terzultimo posto, valevole per la retrocessione diretta, ad un più ‘comodo’ 13esimo posto che, al momento, si tradurrebbe con una salvezza tranquilla. Tutto ciò, però, non basta. Perché le 33 lunghezze non mettono al sicuro la categoria: basti pensare che la zona playout è a -1 e quella della discesa diretta in C a -3. Pertanto, da qui alla fine, il Leone dovrà cercare di continuare a percorrere questa nuova strada solcata con l’arrivo di mister Paolo Bianco. Da quando il nuovo tecnico ha preso le redini giallazzurre, a referto sono andati 10 punti in 4 gare, figli del pari con la Salernitana cui sono seguiti i successi con Mantova, Carrarese e, appunto, Brescia. Ora lo stop per le Nazionali dovrà servire a sgrezzare quei meccanismi che già girano più agevolmente di quanto si fosse mai visto da agosto a qui. Sul campo si torna il 29 marzo con la trasferta a Genova contro la Sampdoria, invischiata anch’essa nella lotta per preservare la cadetteria: 32 punti e posizione da playout. L’incontro del ‘Ferraris’ sarà sì un ostacolo duro ma non invalicabile per questo Frosinone ritrovato.
Un’altra buona prova corale
Contro il Brescia si è visto un Frosinone generalmente sopra la sufficienza, in cui sono emersi su tutti Ghedjemis e Vural. Un intervento certamente non irresistibile di Cerofolini costa il momentaneo pari di Moncini al 42′, ma poi il portiere si fa perdonare sul colpo di testa di D’Andrea; per il resto sempre attento. Gara sufficiente anche per Oyono, sia in fase difensiva che di spinta: suo il passaggio da cui è scaturito il 2-1 siglato da Ghedjemis. Molto bene Monterisi che tiene le chiavi della retroguardia con grande personalità: ad impreziosire la performance il salvataggio in pieno recupero. Bene anche il compagno di reparto Bettella che cresce nel corso della sfida. Marchizza torna titolare a tre mesi dall’infortunio al ginocchio e la sua prova sull’out mancino palesa già un buono stato di forma. Bracaglia entra nella mezzora finale e proprio nella parte più calda dell’incontro fa quello che deve senza concedere quasi nulla. Grande impegno di Darboe a centrocampo, fondamentale in interdizione si fa vedere persino in avanti, soprattutto alla ripresa. Kone è autore di un’altra buonissima performance e dà il via all’azione dell’1-0 locale in contropiede. Bravissimo Ghedjemis: approfitta della maglia da titolare e ricompensa la fiducia del mister con una prodezza che regala la vittoria al Frosinone; un sabato da incorniciare per il francese. Al 67′ lo sostituisce Lucioni: ultimo scampo di incontro in cui fa valere la sua esperienza con un buon salvataggio su Bjarnason. Vural in mediana è uno degli uomini migliori del Frosinone, in veste di play sa cosa fare e butta in campo tutta l’energia di cui è capace. Ambrosino è invece tra i peggiori: non è al meglio e si vede, non entra mai completamente in partita. A lui subentra Tsadjout e non fa di meglio, incapace di procurarsi l’occasione per quella rete che davvero sta tardando troppo ad arrivare. Kvernadze, al pari di Ghedjemis, sfrutta la chance da titolare e dopo 16′ porta in vantaggio i suoi con una perla; inoltre cerca di rendersi sempre pericoloso. A lui subentra Partipilo che si applica ma senza fare la differenza. E applausi per mister Bianco che ha l’audacia di inserire dal primo minuto i due autori delle marcature giallazzurre: un’ottima lettura del match, preparato in maniera certosina. Sotto la sua egida il Frosinone può puntare davvero alla salvezza diretta.