Siamo arrivati a metà consiliatura al Comune di Frosinone e dopo due anni e mezzo possiamo affermare di aver visto giusto… prima: le alleanze trasversali (e innaturali) producono esclusivamente paralisi amministrativa e danni politici. Nel 2022 il Psi scelse di presentarsi in autonomia, con un progetto di innovazione e discontinuità con il passato. Oggi possiamo dire che quella strada non è stata smarrita, a differenza di altre. Anzi, un’analisi politica di quanto è accaduto e sta accadendo al Comune di Frosinone porta ad una sola conclusione: gli schieramenti sono saltati. All’interno della maggioranza di centrodestra ci sono ben 8 consiglieri eletti in quel perimetro che da tempo hanno preso le distanze: “malpancisti” o “dissidenti” cambia poco. E nella coalizione che appoggia il Sindaco Riccardo Mastrangeli sono decisivi 3 esponenti che due anni e mezzo fa sono stati eletti in un altro schieramento, all’opposizione. – Così in una nota il Psi Frosinone – Ne consegue che anche nel campo delle minoranze la situazione sia andata in frantumi. Alcuni gruppi sono rientrati nell’alveo del centrodestra, altri da tempo assumono posizioni proprie.
Per il Partito Socialista Italiano tutto ciò è la conferma del fallimento della logica del voler “imbarcare tutti” per vincere ad ogni costo. Già, vincere. Ma per fare cosa? Per il Psi la vittoria elettorale dovrebbe rappresentare il primo passaggio per poi arrivare alla fase di governo. Dovrebbe essere il mezzo e non il fine. Noi restiamo convinti, infatti, che governare faccia la differenza, ma sulla base di una precisa visione di città e anche di società. Ecco perché sarebbe fondamentale costruire delle coalizioni omogenee, tenute insieme da valori e da programmi. Questo nel 2022 non è accaduto. Come si fa a definire di centrosinistra, ad esempio, una coalizione composta anche e soprattutto da forze politiche, gruppi ed esponenti che sono sempre stati nel centrodestra? E come si può definire di centrodestra una coalizione in cui sembrano scomparsi i contorni politici dei partiti che ne farebbero parte?
Peraltro, il Comune di Frosinone è un capoluogo e meriterebbe una dignità politica piena. Le liste civiche sono importanti, ma la guida dovrebbero averla i partiti. A destra come a sinistra. Questo non è avvenuto e non avviene. La verità è che centrodestra e centrosinistra a Frosinone hanno fallito e si vede. Le coalizioni non esistono più e ci sono talmente tanti cambi che si fa fatica a capire chi sta con chi. – Proseguono dal Psi – Naturalmente un caos politico di questo tipo produce una paralisi amministrativa netta. Come Psi non ci siamo mai sottratti ad una sana dialettica costruttiva, nel rispetto dei ruoli assegnati dagli elettori e dei confini politici. Ma non possiamo non sottolineare come il Piano urbano della mobilità sostenibile proceda a rilento, che il tracciato del Brt non sia ancora definito, che i parcheggi non si vedono, che i sensi di marcia cambiano talmente tanto da disorientare tutti. Non possiamo non sottolineare come il servizio di raccolta dei rifiuti e di pulizia della città avrebbe bisogno di uno scatto che non arriva. Non possiamo non sottolineare le difficoltà dei piccoli e medi commercianti, dei residenti, delle fasce più deboli della popolazione. Non possiamo non sottolineare l’assurdità di scelte incomprensibili. Per esempio, quella di non riaprire la “piazzetta” alla Sacra Famiglia. Oppure la totale pedonalizzazione di piazzale Kambo: come faranno i passeggeri a raggiungere la stazione?
Tutte situazioni determinate dal caos politico e amministrativo di schieramenti che rappresentano solo delle ammucchiate elettorali. Il Psi non seguirà mai queste logiche, Noi crediamo che la politica sia una cosa seria e che le alleanze vadano fatte non solo per vincere ma soprattutto per governare, esponendo agli elettori in modo chiaro chi si è e cosa si vuole per la città, senza infingimenti o foglie di fico”. – Concludono i socialisti.