Terzo appuntamento stagionale del progetto ‘Frosinone sale in Cattedra’. Alle ore 9.30 di martedì 4 aprile appuntamento presso l’Istituto Comprensivo Frosinone 4, la Scuola Media del Campo Coni nella parte bassa del capoluogo. A fare gli onori di casa il dirigente Scolastico dottor Giovanni Guglielmi. Per il Frosinone, accompagnato dall’Ufficio Stampa e dal direttore Salvatore Gualtieri, è stata la volta dell’attaccante Giuseppe Caso. Presenti l’avvocato Marika Gimini, responsabile del progetto e docente di Diritto dello Sport presso l’Università San Raffaele di Roma, il questore del capoluogo, dottor Domenico Condello e la responsabile della task force ‘donne al quadrato’ Filomena Frassino. Cliché consolidato della mattinata, con brevi interventi e il successivo focus sull’attaccante giallazzurro che poi è stato sottoposto al rituale fuoco di fila delle domande da parte degli studenti.
È stato l’attaccante giallazzurro ad aprire il giro degli interventi, Caso va dritto al cuore del problema: “Ragazzi, grazie della vostra presenza e dell’entusiasmo. Ricordate sempre che siete di fronte ad un percorso importante della vostra vita, spero lo prendiate al meglio con tanta serietà e concentrazione perché come ho detto rappresenta un passaggio importante che vi apre la porta sul vostro futuro”.
È toccato poi alla responsabile del progetto ‘Frosinone sale in cattedra’, l’avvocato Marika Gimini, spiegare i temi della mattinata: “Ringraziamo voi e i vostri docenti – ha detto nel suo intervento -. Per noi è un piacere tornare in questa Scuola, vedere la seconda generazione di alunni dopo l’esperienza di 4 anni fa. Il nome dell’iniziativa, ‘Frosinone sale in cattedra’, rientra in un progetto ancora più ampio che verrà trattato successivamente dal direttore Gualtieri. Per noi invece è l’occasione per portarvi a conoscenza, oltre alla presentazione del calciatore, del valore dello Sport che insieme alla famiglia rappresenta uno dei cardini della nostra società. Attraverso lo sport riusciamo a trasmettere i messaggi che arrivano dalla società esterna. ‘Frosinone sale in cattedra’ infatti permette di sviluppare diverse tematiche all’interno degli Istituti Scolastici. La scorsa volta abbiamo toccato il tema del razzismo, ci siamo occupati di problemi legati ai disturbi alimentari. Oggi ci occuperemo del problema legato alla violenza di genere. Qui con noi è presente infatti la responsabile della task force ‘Donne al quadrato’, la dottoressa Filomena Frassino”.
“Ringrazio tutti presenti – sono state le prime parole del direttore Marketing & Comunicazione-Rapporti Istituzionali, Salvatore Gualtieri -. Siamo in una Scuola molto grande nel cuore di Frosinone, immagino che abbiamo di fronte tanti tifosi giallazzurri. Riprendendo l’assist fornito dalla dottoressa Gimini nel suo intervento, vi parlo del progetto ‘Frosinone Experience’ che ha il compito, da 6 anni, di portare i calciatori a contatto con il territorio. Al suo interno presenta tre sezioni distinte tra loro ma chiaramente correlate: Scuola, Territorio e Solidarietà. La sezione Scuola ci permette di andare periodicamente negli Istituti e toccare i temi più sensibili, alla presenza di un nostro calciatore che ci racconta la sua storia personale. L’Experience Territorio ci dà la possibilità di valorizzare le bellezze naturali di questa provincia, andiamo nei paesini sempre accompagnati da un calciatore per far conoscere le interessanti realtà che ci sono in Ciociaria. E poi c’è la parte Solidale con la quale si interseca il progetto ‘Integrazione Giovani’ che è davvero esclusivo a livello di calcio professionistico in Italia. Al nostro fianco da 6 anni ci sono anche la Questura che sarà rappresentata dal questore dottor Condello, dall’Università di Cassino qui presente con la professoressa Gimini e, come già detto in precedenza, ogni volta andremo a trattare un tema specifico. Caso non ha bisogno di ulteriori presentazioni, è il classico giocatore che in campo fa cose con una velocità di esecuzione che batte anche il pensiero”.
La ‘palla’ è tornata quindi a Caso, che si è sottoposto alle domande degli studenti: “Sono davvero contentissimo ed onorato di essere di fronte, pronto a rispondere alle vostre domande”.
Lorenzo chiede senza indugi: quali sono i tuoi pregi e difetti? Perché ho notato che… passi poco il pallone.
“Non sono un egoista, non lo considero un mio difetto. Quando non passo il pallone è perché ritengo che in quel momento sia la cosa più giusta da fare per il bene della squadra. Riguardo ai pregi e difetti, non riesco a definirli. So che debbo migliorare e magari uno di questi è quello che dici tu: passare il pallone”.
Un altro ragazzo è ancora più sintetico: Giuseppe, cosa ti ha fatto diventare un calciatore?
“Mia mamma mi ha sempre raccontato che quando ero nel passeggino, tiravo calci ad una pallina attaccata al passeggino stesso. Quindi credo di essere nato con quella passione, col passare degli anni la comprendi meglio se non ti arrendi. Io non mi sono mai arreso, ho coltivato sia la passione per il calcio che il mio percorso scolastico giorno dopo giorno, senza mai tentennare. E ripeto quanto ho detto in precedenza: la Scuola fa crescere, è il percorso più importante della vita”.
E ancora: qual è lo sport che ti piace di più oltre al calcio?
“Guardo molto il tennis, lo seguo perché ci sono tanti ragazzi italiani che stanno facendo molto bene”.
La sensazione dopo un gol?
“È per più bella per un calciatore, per un attaccante. Ma non perché la palla entra o per un risultato personale. Per quanto mi riguarda, vedere la gente che si alza e grida il mio nome dopo un gol è qualcosa di ineguagliabile”.
La partita più difficile con la maglia del Frosinone?
“Quella di lunedì sarà la più difficile di tutte e la più importante, spero di trovarvi tutti allo stadio”.
Caso ha chiuso il giro delle domande con un concetto personale: “Il Frosinone negli ultimi anni ha giocato 2 volte in serie A, ha vinto campionati di serie C e serie B e per questo creo che il merito sia della Società, della città, dei tifosi e del presidente Stirpe perché evidentemente c’è un progetto serio e importante alle spalle”.
Dopo le domande a Caso è intervenuto il questore del Capoluogo, dottor Domenico Condello: “In primo luogo speriamo bene per il Frosinone Calcio, è una cosa alla quale teniamo tutti. Ma voglio anche dire che stare qui con voi è motivo di grande soddisfazione. Mi rapporto con il futuro, voi rappresentate la speranza. Ho i figli della vostra età, rapportarmi con voi mi mette nella stessa condizione nella quale mi trovo quando lo faccio con loro. Sarebbe molto interessante avervi allo Stadio per osservare da vicino il lavoro della Polizia di Stato e della Questura di Frosinone. Che è bene ricordare si occupa di mantenere l’ordine e la sicurezza pubblica nell’intero territorio di pertinenza. L’ordine pubblico riguarda tutti i grandi eventi, non solo all’interno di uno stadio. Mi preme anche sottolineare che il 12 aprile ci sarà l’anniversario della Festa della Polizia al parco Matusa e in quella circostanza, nella quale spero di avervi presenti, potrete vedere attraverso una adeguata attività di divulgazione l’intero percorso operativo del nostro lavoro”.
Ha chiuso il giro degli interventi la dottoressa Filomena Frassino: “La nostra Fondazione si propone di diffondere su tutto il territorio nazionale il tema dell’educazione finanziaria. Riteniamo che se diffusa sin dall’età giovanile, possa accrescere il livello di indipendenza ed autonomia. E soprattutto rappresenta un elemento di prevenzione dalla violenza di carattere economico. Come Fondazione abbiamo anche realizzato uno spot (mandata la clip in aula, ndr). Questo spot ha una finalità: la difficoltà di percepire dove si trova la violenza economica. Nei nostri centri di ascolto valutiamo tante situazioni specifiche: ad esempio rendicontare le spese sostenute in una giornata o mettere delle firme per consentire ad un soggetto terzo di svolgere la propria attività professionale o quando vengono svuotati i conti prima della richiesta di una separazione. Con la nostra Fondazione e il progetto ‘Donne al quadrato’ cerchiamo di diffondere cultura finanziaria. Lo abbiamo fatto inizialmente con le donne perché rappresentano la parte più in difficoltà nella cultura finanziaria. Noi lavoriamo affinché si arrivi ad una padronanza del settore, dell’alfabeto finanziario”.