Frosinone – Gli agenti delle Volanti della Questura di Frosinone indagano sulla rissa avvenuta nella tarda serata di ieri su via Aldo Moro. All’arrivo della polizia dei soggetti coinvolti nella scazzottata, con annesso lancio di bottiglie, tavolini e sedie, non c’era più alcuna traccia. Le prove del loro “passaggio” erano però evidenti all’interno ed all’esterno del locale nel quale si è consumata la violenza.
Tutto sarebbe iniziato per futili motivi, stando ad alcune testimonianze. Prima i toni di voce si sono alzati, poi dalle parole si è passati ai fatti. Chi era presente parla di un gruppo di rom che avrebbe dato il via alla lite. Su via Aldo Moro è volato di tutto, tanto che gli automobilisti in transito sono stati costretti a fermarsi per evitare di essere colpiti dal lancio di oggetti. Calci, pugni e schiaffi, tutto sotto gli occhi dei passanti che, spaventati, si sono allontanati. A quell’ora, erano da poco passate le 22.30, su via Aldo Moro passeggiavano anche famiglie con bambini che si sono ritrovati nel bel mezzo del caos.
Ora i filmati delle telecamere di videosorveglianza del locale e della zona potrebbero essere utili per identificare i partecipanti alla rissa e chiarire i loro ruoli. Intanto cresce la rabbia e la percezione di scarsa sicurezza nei cittadini del capoluogo che, nelle ultime settimane, hanno assistito ad un’escalation di violenza senza freni.
La versione del gestore del locale
A meno di 24 ore dall’episodio, interviene il gestore del locale il quale specifica che la rissa non ha avuto inizio nel suo bar ma in strada. “Tutto è iniziato all’esterno, poi una delle persone picchiate ha cercato di rifugiarsi nel nostro locale ma è stata raggiunta dal gruppo – spiega il titolare – ci tengo a precisare che subito abbiamo chiamato le Forze dell’ordine ed abbiamo cercato di placare gli animi. Noi tutti lavoriamo onestamente e duramente e dobbiamo unire le forze per scongiurare simili episodi promuovendo, invece, un sano divertimento per la nostra città. Siamo assolutamente lontani da ogni azione violenta”.