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Frosinone – Piacentini contro Forza Italia: “Gli azzurri sono ormai all’opposizione come il Pd”

Stoccate ai rappresentanti del partito in Comune: "Non si nascondano dietro la formula vuota dell’appoggio esterno"

Adriano Piacentini in un comizio a sostegno di Mastrangeli
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Frosinone – “Ho scelto la strada della responsabilità amministrativa e politica, nessuno mi ha cacciato da Forza Italia. Un dato è comunque inequivocabile: per buona pace di tutti, contrariamente a quanto da alcuni sostenuto, il sottoscritto non parteciperà ad alcuna campagna di tesseramento né tantomeno rinnoverà la propria tessera, stante la particolare azione posta in essere dalla stessa segreteria provinciale, “irriguardosa”, per molti aspetti, con comportamenti a dir poco feudali”. – Così in una nota Adriano Piacentini Assessore del Comune di Frosinone da poco uscito da Forza Italia.

“Gli “azzurri”, guidati da chi non conosce minimamente il nostro territorio frusinate, hanno sconfessato il programma che avevano condiviso e firmato. Leggo che sarei stato cacciato da Forza Italia, attraverso l’estromissione dal direttivo provinciale per non aver rispettato la linea del partito, dettata sul comune di Frosinone da chi è stato sempre lontano da questa realtà territoriale “utilizzata” solo e soltanto per particolari “attenzioni” che, “forse” andavano in contrasto con le esigenze del nostro capoluogo. Ho imparato presto che nella vita ci sono le narrazioni formali e i fatti sostanziali. Bene, il fatto sostanziale è che il sottoscritto ha scelto di rimanere a fare l’assessore al bilancio e ai tributi in piena continuità con un’azione amministrativa che va avanti da più di dodici anni e che ha portato al risanamento dei conti del Comune di Frosinone nel corso di tre consiliature. Prima con il sindaco Nicola Ottaviani e poi con Riccardo Mastrangeli. Un’azione amministrativa che ha cambiato e sta cambiando il capoluogo, un’azione amministrativa sostenuta sempre da Forza Italia. Un’azione amministrativa che non è venuta fuori nelle ultime settimane, ma che fa parte di un programma che tutti coloro che hanno concorso nel centrodestra, a sostegno di Mastrangeli, hanno letto, condiviso, approvato e sottoscritto. – Prosegue Piacentini.

Ho deciso di andare avanti sul piano dell’attività amministrativa. Tutto il resto fa parte dell’armamentario di quella strumentalizzazione che serve a convincersi che tutto sommato è giusto agire in determinati modi. Ho trascorso una vita politica in Forza Italia, che ringrazio per le opportunità che mi ha dato. Aggiungo però che il sottoscritto ha dato tutto a Forza Italia, ottenendo sempre risultati a tre cifre quando si è trattato di prendere le preferenze. Leggo che mi sarei servito del partito. Delle due l’una: o chi afferma e scrive questo ha vissuto su Marte oppure mente sapendo di mentire. Mai mi sono servito del partito, che invece ho servito con lealtà, impegno e passione politica. Ho solo subito in questi ultimi 4 mesi attacchi strumentali ed ingiustificati da chi mai ha partecipato alla vita di partito, essendo impegnato a testare chi potesse accoglierlo, cosa ancora più grave, sostenuti nella loro dissennata azione, da una segreteria provinciale che ha deciso solo di fare da spettatore non avendo, ovviamente, argomentazioni giuste, realistiche e, soprattutto, legittime da porre in essere affinché si potesse mettere un freno a queste iniziative che minimamente dovevano essere riservate al sottoscritto che non ha, davvero, nulla da rimproverarsi. Sono a posto con la coscienza, mi auguro che anche altri lo siano. Ma non ne sono sicuro.

Certamente è finita male, ma non per responsabilità del sottoscritto. Non si capisce per quale motivo Forza Italia si sia collocata fuori dal centrodestra al Comune capoluogo. E non si nascondano dietro la formula vuota dell’appoggio esterno. Come si è visto nelle ultime due sedute consiliari gli “azzurri” sono all’opposizione. Fanno opposizione. Come il Partito Democratico. Non ci sono differenze. Evidentemente si è scelta una linea diversa, dettata da chi non ha mai preso parte all’amministrazione quotidiana del Comune. Da chi ha poco a che fare con la storia del partito. Adesso però tutto questo fa parte del passato. C’è una città capoluogo da amministrare assumendosi delle responsabilità. Ma c’è chi ha deciso di sconfessare il programma che aveva sottoscritto e condiviso, ma c’è di più: qualcuno ha, forse, “giocato” con il comune capoluogo con metodo di “rivalsa” avverso accadimenti ed estromissioni intervenute su altre realtà che operano lontano da Frosinone e che nulla hanno avuto a che fare con i cittadini di Frosinone. Sarà questa la realtà vera”. – Conclude Adriano Piacentini.

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