Frosinone, patto di desistenza Mastrangeli-Marzi. Ma il governo di fine consiliatura ancora non c’è

Una domenica tra due tavoli: quello tra il sindaco e la lista dell'ex primo cittadino e l'altro del centrodestra su invito di Ottaviani

Il governo di fine consiliatura ancora non si vede, si solleva altra polvere dalle macerie di un centrodestra in frantumi, mentre il sindaco Riccardo Mastrangeli prova a salvare la coda della legislatura coi programmi amministrativi connessi e finanziati. Quanto al futuro prossimo delle elezioni comunali che verranno, la nebbia politica è fitta. Impenetrabile. Di sicuro il caso Frosinone sembra destinato a creare turbolenze sui tavoli regionali – e forse anche nazionali – del centrodestra, dopo la domenica in cui il sindaco Mastrangeli ha ottenuto una sorta di “patto di desistenza” dal gruppo consiliare del’ex sindaco Domenico Marzi, col benestare del referente cittadino di Fratelli d’Italia, Fabio Tagliaferri.

Nelle stesse ore l’ex sindaco Nicola Ottaviani, quale deputato leghista, provava a riunire le anime fuggite – o pronte a darsela a gambe – dalla coalizione di governo, incontrando Pasquale Cirillo (Forza Italia), Anselmo Pizzutelli (ex lista Ottaviani) e Max Tagliaferri (presidente del Consiglio comunale sempre più abituato a sfoderare l’astensione per marcare le distanze). Del resto Max Tagliaferri voleva promuovere una ristrutturazione del centrodestra uscito dalle urne vittorioso nel 2022, mentre il primo cittadino ha preferito evidentemente seguire una strada diversa. L’ex sindaco Ottaviani, che dice di essere in dissenso con Mastrangeli, non pare però conseguente sul piano amministrativo coi suoi uomini che restano, almeno per ora, coperti e allineati. Probabilmente perché non vuol farsi scoprire con in mano la pistola fumante che ha fatto sparpagliare pezzi di schieramento, quando non pare certo lui ad aver promosso l’effetto finale.

Ci sono Marzi ed il suo gruppo, dicevamo, che hanno assicurato non solo che non firmeranno alcuna sfiducia contro il sindaco, ma che si asterranno sul bilancio, mantenendo però il numero legale. Quanto alle altre deliberazioni, Marzi ed i suoi si comporteranno secondo il giudizio che il gruppo esprimerà di volta in volta nel merito. Una posizione che risulta alla fine dei conti analoga a quella degli altri che restano sulla posizione dell’appoggio esterno: Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella (ex Lista Mastrangeli), Giovanni Bortone (ex Lista Ottaviani). Quanto a Forza Italia (Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia) siamo ad un passo dalla dichiarazione ufficiale di passaggio all’opposizione. Una trasformazione da “ni” a “no” avvenuta invece senza alcuna esitazione da parte del Gruppo Futura (Giovambattista Martino, Teresa Petricca, Francesco Pallone) ha diramato una nota dai toni estremamente duri.

Futura sceglie l’opposizione: imbarazzo e vergogna, elettori ingannati

“Proviamo imbarazzo e vergogna. Imbarazzo per il teatrino cui abbiamo costretto la nostra città ad assistere ormai da mesi. Sbalorditi dall’impenitenza di questo Sindaco che, senza alcun pudore ha lavorato al golpe per la città, portando al suo fianco proprio il suo avversario. Un lecchinaggio che avevamo denunciato tanto tempo fa quando ci eravamo accorti che non esistevano più né la maggioranza né il programma di governo per il quale ci eravamo candidati. Lungimiranza, la nostra, rispetto all’impegno politico di un Sindaco incline alla salvaguardia della poltrona e dello status acquisito per i quali ha elemosinato l’aiuto di colui che, in campagna elettorale, abbiamo fieramente avversato. Sdegnati ed offesi – proseguono Martino, Petricca e Pallone – da un Sindaco che ora intende vendere una bassa operazione trasversale come necessaria al bene cittadino. Niente di più falso. Solo ricostituzione di quella consorteria che mal celata, da decenni, con i soliti nomi, domina questa città. Basta guardare alla intesa politica siglata, priva di ogni connotazione diversa dal programma originario votato. Non ci piaceva Marzi quando proponeva il tutoraggio a Mastrangeli. Ancor meno ci piace oggi quando dichiara il pieno appoggio alla realizzazione del programma di governo per cui è stato eletto Mastrangeli, dimenticando velocemente il proprio programma elettorale. Vergogna perché abbiamo chiesto voti per un Sindaco che non li meritava. Che ha tradito prima noi e poi gli elettori. Che ha usato i nostri voti per mettere su una squadra di governo assolutamente non all’altezza di gestire un capoluogo di provincia. Oggi il centro destra di Frosinone è stato dichiarato morto. (…) Rifiutiamo di continuare ad associare il nostro nome ad una politica governativa a dir poco fallimentare. (…) Da oggi ci sentiamo fieramente all’opposizione di questo scempio politico e cominciamo seriamente a lavorare per dare un’alternativa vera per la guida di questa città”.

I dem accantonano pure le liti congressuali: restiamo all’opposizione

La mossa del gruppo Marzi (ex sindaco e consigliere Papetti con tessera dem in tasca) in realtà avrebbe potuto essere percorsa anche da consiglieri comunali che hanno seguito l’evolversi dell’ipotesi di “governo di fine consiliatura”: parliamo di Venturi e Cristofari. Che però alla fine sono rimasti alla larga dai colloqui e dagli incontri, pur essendo stati raggiunti da un invito al dialogo. La situazione comunale ha magicamente ricompattato il circolo dem del capoluogo, dove le fratture congressuali tra amici di Francesco De Angelis e amici di Sara Battisti sono state archiviate per diffondere una nota alla fine condivisa da tutte le anime anche se a firma del segretario cittadino, Marco Tallini. “Nel 2022 ci siamo candidati con una piattaforma programmatica alternativa al centrodestra del sindaco Mastrangeli, che rappresentava e rappresenta la continuità con una stagione lunga più di dieci anni, un lasso di tempo nel quale questa compagine ha azzerato il welfare, ignorando sistematicamente il tema delle diseguaglianze, così come i problemi alla base della povertà educativa e della mancata crescita del territorio. Le amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi anni – precisa Tallini nella nota – hanno marginalizzato i giovani e le politiche giovanili, piegando la cultura e gli eventi a mere esigenze di visibilità dei singoli amministratori. L’abbandono del centro storico, l’incuria degli spazi pubblici, la mancanza di seri strumenti per gestire la delicata situazione ambientale del territorio, relativamente la quale negli ultimi anni si è potuto registrare un solo fenomeno, ovvero il notevole incremento del consumo di suolo pubblico. Tutto ciò, unito all’evidente mancanza di programmazione amministrativa sulle opere connesse a PNRR e mobilità, tratteggia in maniera impietosa una situazione che denunciamo da anni. Davanti a tutto questo non possiamo condividere la scelta compiuta in autonomia dalla Lista Marzi, siamo e resteremo all’opposizione. Il nostro compito, condiviso con il gruppo consiliare del PD, è e sarà quello di vigilare sulle scelte dell’amministrazione e denunciare ciò che blocca la
crescita di Frosinone, valutare su ogni atto proposte alternative e qualora ci si ritrovi a condividere delle scelte
che possono migliorare la qualità della vita delle persone, non ci sottrarremo a sostenerle per una mera
convinzione ideologica. Non capiamo e non condividiamo la scelta di fornire un appoggio ad un’amministrazione sfaldata da lotte interne ai partiti e alle liste civiche che l’hanno sostenuta, rispettosi come sempre, in primo luogo del volere delle elettrici e degli elettori”.

Doppia seduta: prima sui problemi dei pendolari e poi il question time

Domani intanto doppio appuntamento a Palazzo Munari. Con inizio alle ore 14,30 è prevista una seduta di Consiglio Comunale in sessione aperta avente ad oggetto “Dibattito sui disagi dei pendolari e azioni concrete che intende adottare la Regione Lazio e RFI al fine di ridurre i disagi dei pendolari”. Dall’amministrazione si precisa che “i cittadini che vorranno intervenire potranno prenotare il proprio intervento presso la sala consiliare – sita in palazzo Munari via del Plebiscito, 1 – a partire dalle ore 13.30 del 12/02/2025 e fino all’apertura dei lavori del Consiglio Comunale”. A seguire nuovo appuntamento – a partire dalle ore 20 – con il question time e le interrogazioni a risposta immediata. In questa sede sarà interessante verificare se saranno toccati anche i temi della politica e del futuro assetto della coalizione di governo. Se sarà l’occasione per una rottura ufficiale e definitiva con Forza Italia.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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