Frosinone – Mikea Zaka è stato condannato a 20 anni di carcere per il delitto di via Aldo Moro. Poco fa la sentenza presso il Tribunale di Frosinone; nella precedente udienza, il 28 febbraio, il Pm Samuel Amari, al termine della sua lunga requisitoria, aveva chiesto una condanna a 30 anni di reclusione, poi scesa a 20 con lo sconto di pena previsto dal rito abbreviato, per il giovane albanese reo confesso. Quindi la condanna è pari alla stessa pena che aveva richiesto per lui il sostituto procuratore della Repubblica di Frosinone.

Il 9 marzo il delitto allo Shake
Era il 9 marzo del 2024, una sera come tante che però si è trasformata in uno degli episodi di cronaca più efferati per il capoluogo. Sotto i colpi di pistola esplosi da Zaka morì Kasem Kasmi, 27 anni, anche lui albanese. Il fratello della vittima e altri due connazionali rimasero feriti. Le immagini del sistema di videosorveglianza dello “Shake bar” e le telecamere comunali ripresero l’intera sequenza e inchiodarono Zaka che si presentò in Questura subito dopo il delitto raccontando agli agenti della Squadra Mobile la sua versione dei fatti. Almeno sei i colpi esplosi da una pistola mai ritrovata.
Uno raggiunse al collo Kasem che si accasciò a terra. Gli altri – il fratello e i due amici – nonostante fossero feriti tentarono di soccorrere il 27enne che morì in pochi istanti. Le sirene su via Aldo Moro, le grida degli avventori dello Shake, l’arrivo imponente dei soccorsi e la fuga del killer. Momenti impressi nella mente di ogni cittadino della provincia di Frosinone. L’omicidio di via Aldo Moro resterà per tutti una delle pagine più buie della cronaca di questa provincia. Oggi, in primo grado, la pesante condanna per il killer di via Aldo Moro.
