A cura di cittadini di Frosinone residenti nel territorio di Selva dei Muli, Lestra del Cerro, Selvotta, Selva Casarino, zona Scalo e Corso Lazio, con l’obiettivo di espandersi in altre aree della città, il 22 aprile scorso, si è ufficialmente costituito il “Comitato per la tutela della salute e territorio Selva dei Muli Frosinone”. Lo scopo del Comitato è già insito nella denominazione: “impegno costante nella difesa contro qualsivoglia aggressione al territorio e alle persone da parte degli inquinanti, a protezione della salute e della qualità della vita”.
Lo spettro di una possibile autorizzazione da parte della Regione Lazio a favore di un biodigestore per il trattamento di rifiuti umidi urbani (FORSU) pari a 90.000 tonnellate, tenuto conto che Frosinone ne produce circa 4000, da impiantarsi in Via Antonello da Messina, a ridosso delle abitazioni, a poca distanza dalla discarica di Via Le Lame, ha allarmato i residenti della zona. – Scrivono dal direttivo del Comitato – Coscienti ed informati sull’inevitabile impatto ambientale e sulle relative conseguenze sulla salute derivanti da tale tipologia di impianto previsto nel contesto di una città facente parte del SIN Valle del Sacco, peraltro capoluogo con il maggior numero di sforamenti per le PM 10 nell’anno 2023, che già nel 2024 ha superato i limiti imposti dall’Europa, sulla scorta delle informazioni scientifiche e dei dati di studi epidemiologici nazionali, regionali e locali diffusi in questi anni, a tal riguardo, dall’Associazione Medici di Famiglia di Frosinone e Provincia, hanno avvertito la necessità di difendersi attraverso l’istituzione del Comitato. Da anni Selva dei Muli è oggetto di un’innegabile aggressione ambientale incontrollata e selvaggia che il Comitato intende ostacolare in ogni sua forma”. – Concludono dal direttivo.