Serie A – Le parole di mister Di Francesco alla vigilia della gara di sabato (ore 15) in casa con il Monza.
Mister Di Francesco, rispetto alla gara con la Lazio ci saranno Ibrahimovic e Lirola tra i convocati?
“Per quanto riguarda Ibrahimovic e Lirola, il primo da ieri è tornato ad allenarsi con noi e sarò convocato mentre Lirola ha svolto tutti gli allenamenti con la prima squadra ma per lui una valutazione la debbo fare entro domattina perché ha alternato diverse intensità di allenamento e debbo capire se farlo partire dall’inizio”.
Mazzitelli e Renier saranno della gara?
“Uno dei due potrebbe giocare dall’inizio. Questa volta non darò i convocati, li saprete solo al momento della partita perché abbiamo dei dubbi legati a delle forme influenzali, tra cui Brescianini e qualche altro che non stava bene e non si è nemmeno presentato all’allenamento. Mi auguro di recuperarli comunque”.
La scelta del modulo da cosa dipenderà? Dalla possibilità di far giocare Lirola dall’inizio oppure anche con Lirola è più facile adattare qualcuno a fare il quarto di centrocampo invece che il quarto di difesa?
“Per come siamo messi sarà più facile adattare qualcuno a fare il quarto di centrocampo. Però potrebbe esserci anche una soluzione a quattro dietro. Ovviamente parliamo sempre di una sorta di adattamento per me perché abbiamo schierato gente che non è tanto abituata a giocare in determinati ruoli. Questo non può essere un vantaggio ma nemmeno un alibi e deve essere la nostra forza. Anche a Roma la squadra mi è piaciuta tantissimo per 70’, peccato per quei 20’ nei quali dobbiamo veramente crescere perché sembriamo due squadre differenti. Ed è su quello che stiamo lavorando ed ho lavorato tanto in settimana. Mi sono piaciuti tantissimo i princìpi, l’idea di fare la partita in un certo modo. Sicuramente avendo interpreti diversi, farei dei ragionamenti differenti per questa gara”.
Andiamo sull’argomento-Huijsen. Lei ha mai chiamato o chiama un calciatore di altre squadre direttamente nel pieno della stagione?
“Non l’ho mai fatto, quando mi viene chiesto che il ragazzo vuole parlare con me non ho avuto problemi a farlo ma sempre su autorizzazione del mio direttore e dell’altra Società. Io sono veramente molto rigido e serio, a volte troppo serio per quello che è il contesto nel quale viviamo. Con Huijsen ho parlato, lui chiese di parlarmi e non io con lui. Poi ha fatto un’altra scelta legata a tante altre situazioni che non mi interessano. Se dovessimo rinforzarci sarà con qualcuno di più importante e di positivo ugualmente. Chi verrà qui deve sapere di dover affrontare un’avventura in un contesto dove i giovani hanno avuto tutti una possibilità di poter crescere anche attraverso goi errori. Siamo forti e dobbiamo continuare ad esserlo”.
Il Monza squadra tosta, come lo dobbiamo affrontare? Lei ha già parlato di come ha lavorato con i ragazzi dopo la brutta sconfitta dell’Olimpico.
“Più che brutta, è stato il dispiacere per aver perso una partita con la Lazio giocata in quel modo per 70’. Devono essere dispiaciuti perché tutto quanto è accaduto possa servire nelle altre partite. È importante stare nella gara durante la partita, perché le disamine post servono a poco o niente. Per quanto riguarda la gara di domani è contro una squadra e un allenatore che stanno facendo benissimo. Non dimentichiamo che dal punto di vista economico e di investimento il Monza è una grande realtà, al contrario di come viene definita. Hanno investito tanto per restare in A lo scorso anno ed anche per la continuità che hanno saputo dare quest’anno. In classifica hanno 22 punti, potevano fare risultato a Napoli ad esempio ed hanno perso al 97’ con la Juve. Sanno quello che vogliono, Palladino sta facendo un ottimo lavoro”.
Viste le criticità mostrate in alcune partite, può arrivare un giocatore più esperto di un 18enne? Potrebbe essere una opportunità?
“Tutto può essere una opportunità. L’idea di Angelozzi, è lui che fa il mercato e mi propone i giocatori, è quella di andare su elementi che abbiano ancora voglia di mettersi in evidenza. Troveremo un’altra opportunità sia centralmente che sugli esterni, dove ne avevamo uno in meno in partenza ed abbiamo contato in corsa gli infortuni di Marchizza e Oyiono e dove Lirola non ha trovato ancora la sua continuità. Credo che dietro dobbiamo andare a fare qualcosa in quelle zone del campo per migliorare l’aspetto numerico e di qualità dei giocatori”.
È arrivato Ghedjemis, come può inserirsi nello scacchiere?
“Io lo conoscevo poco, viene dalla serie C francese. È un esterno destro mancino, ovviamente viene da un altro campionato ma si è presentato bene. È un’ala, un esterno destro di piede mancino, tipo Soulé ma con caratteristiche differenti: più bravo ad attaccare gli spazi, ha una gamba differente. Si è integrato immediatamente, i compagni lo hanno ribattezzato Benzema, anzi Karim, e si sta mettendo in mostra. Il Direttore li ha questi colpi, per quanto mi riguarda attendo sempre la crescita dei ragazzi. Che vanno aspettati”.
Galliani ha sempre avuto parole di elogio per lei. Rappresenta un motivo in più per far bene?
“Questa sfida non rappresenta il motivo in più per fare bene, a me interessa il bene del Frosinone a cominciare dalla partita di domani che serve a raggiungere il nostro obiettivo. In passato c’è stata qualche chiacchierata tra noi, il fatto che lui abbia detto parole di elogio nei miei confronti fa piacere. E’ passata acqua sotto i ponti. Ma io credo all’importanza della partita di domani”.