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Frosinone – Marzi si schiera per non far cadere Mastrangeli: “Niente contropartite, è per la città”

Le sedute consiliari di mercoledì fanno emergere il patto tra maggioranza residua e lista dell'ex sindaco. Disco verde anche da Paolo Fanelli

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Due consiglieri (uno comunale in carica e uno ex) nel mirino di Domenico Marzi, già sindaco ed oggi capogruppo della sua lista a Palazzo Munari, che ha confermato a viso aperto – come sempre fatto anche in altre occasioni – il suo sostegno ai progetti amministrativi del governo Mastrangeli, senza richiesta di contropartite e solo con la finalità di non danneggiare la città. Perché altrimenti si correrebbe il pericolo che, con l’interruzione della consiliatura, finiscano col bloccarsi cantieri ed essere revocati ingenti finanziamenti per opere pubbliche. Il centro della scena Marzi l’ha occupato da par suo, con un eloquio sontuoso e a tratti duro ma estremamente chiaro. Una chiarezza che però probabilmente è stata equivocata in qualche passaggio dall’ex capogruppo dem Angelo Pizzutelli che s’è sentito tirato in ballo, pur non essendo lui uno degli esponenti maldigeriti da Marzi.

Proprio sull’equivoco si è quindi svolto lo scambio accesissimo tra i due, in consiglio comunale, durante il quale l’avvocato si è anche alzato dallo scranno, agitando l’indice con veemenza all’indirizzo del dem e gridando “Non ti devi permettere!”. Pizzutelli da parte sua era anche lui molto contrariato, avendo inteso di essere tirato in ballo come un “quisque de populo”, gregario di partito politico. Per questo ha alzato la voce all’indirizzo di Marzi: “Non faccio il portaborse di nessuno!”. Ma l’ex sindaco alla fine ha fatto solo uno dei due nomi di chi ritiene essere stato politicamente scorretto nei suoi confronti: quello del capogruppo forzista Pasquale Cirillo. L’azzurro aveva alluso alle fazioni e affermato di non capire “perché qui al Comune di Frosinone Fratelli d’Italia governa insieme a qualche lista di sinistra” visto che “in Regione Lazio, Forza Italia e Fratelli d‘Italia governano insieme”. Va detto poi che la collaborazione Marzi-Mastrangeli ha ottenuto la benedizione da parte di un altro ex primo cittadino. Paolo Fanelli ha fatto per la prima volta ingresso in assise come consigliere comunale a seguito della surroga scaturita dalla nomina ad assessore al Welfare di Alessia Turriziani (entrata in esecutivo al posto proprio di Fanelli). “Le soluzioni erano poche – ha analizzato nel suo intrevento Fanelli -: o sciogliere il Consiglio o cercare di ricucire la maggioranza. Ma è sembrato emergere l’incompatibilità assoluta. Hai voglia a dire che se andiamo a casa per 10 anni il centrodestra non ci sarà più al governo della città! Lei ha scelto la soluzione di di governo per non fare marcia indietro sulle opere in itinere e per non farci revocare i soldi. Quindi ha fatto il ragionamento del buon padre di famiglia. La prima cosa è il governo. Queste cose vanno dette”, si maturano e questa scelta fatta forse riuscirà a non farci amaramente pagare quello che non dovremmo pagare”.

Fanelli “benedice” il patto. Equivoco e scontro con Angelo Pizzutelli

Marzi ha fatto innanzitutto un appello affinché le sedute consiliari abbandonino la polemica eccessiva. Proprio in questo ambito ha sottolineato la veemenza riscontrata “quando il consigliere Cirillo ha parlato del termine ‘fazione’. Cirillo, ottimo avvocato, sa che la fazione è un raggruppamento caratterizzato da intolleranza e settarismo e si rivolgeva a colleghi della maggioranza in Regione, sottolineando la divergenza tra posizone in Regione e in Comune. Queste posizioni impostate sulla fazione e sul settarismo sono inadeguate a consentire che il dibattito prenda spunti di positività. Non ho mai sposato, ne mai sposerò, colui che è stato mio avversario – è quindi entrato nel merito del patto con Mastrangeli – però le confermo che sarò sempre pronto a sostenere, e sempe sosterrò, posizioni che possano essere suscettibili di creare per la città positività. Anche in una situazione come questa, emersa dal dibattito sulla situazione dei pendolari, vien fuori l’esigenza di rappresentare quanto sia necessario per Frosinone dare contributi capaci di costruire”. Ha quindi ricordato la sua proposta di accelerare sulla stazione Tav in linea e di aver accolto, come un apporto aggiuntivo, l’istanza emersa nel consiglio dedicato all’alta velocità a favore di un’azione per ottenere un potenziamento della infrastruttura e delle corse sulla linea lenta. Insomma questo del saper cogliere l’arricchimento in un dibattito è utile a Frosinone: non lo è, invece, “stare nella logica della contapposizione violenta. Non si arriva da nessuna parte se si pratica l’offesa o il vilipendio delle istituzioni. Siamo tutti qui per rappresentare gli interessi della città”.

“Non rappresento un partito, non vado con la carrozzina a chiedere cose”

Marzi ha rivendicato con orgoglio la sua appartenenza di lunga data e coerente “ad una sinistra moderata e attenta a risolvere i problemi. Per questo un pincopallino di un partito che ha già cambiato sette schieramenti non può permettersi di parlare delle mia persona, delle mie peculiarità, delle mie caratteristiche e della mia autonomia. Proprio perché c’è questa autonomia – ha alzato il tono e scandito – sarò nei prossimi mesi al suo fianco sindaco, ma non per sostenerla pensando di poter sottrarre a qualcuno l’ambizione di avere un posto. Ma perché lei è rappresentante della città e, se dovesse avere bisogno di un voto per non cadere, ce l’avrà. Da me e dai miei finitimi consiglieri comunali. Non siamo qui a rappresentare un partito – ha aggiunto l’ex primo cittadino -: perché se avessi voluto presentarmi e prendere la carrozzina per ottenere qualcosa, avrei potuto farlo. Ma io ho sempre dato”. Ha concluso il suo intervento proponendo il suo personale impegno a lavorare in maniera continua puntando a ripristinare la funzionalità dell’ascensore inclinato entro un anno, presentando a obiettivo raggiunto le sue dimissioni dall’assise. “Sono a disposizione – ha affermato con forza – per raggiungere un risultato di cui non mi prenderò mai il merito. Io già non volevo essere candidato nel 2022, proprio per non polemizzare con qualche ‘quisque de populo’. Anche nel mio partito. Perché non ho ambizioni, sono soddisfatto di quel che ho fatto nella vita”.

Mastrangeli accetta la collaborazione: “Una scelta che le fa onore”

“Ho ascoltato ciò che ha riferito l’avvocato Marzi e debbo ringraziarlo per questa apertura che saluto con molto favore – ha subito commentato il sindaco Mastrangeli -: colgo a pieno la sua onestà intellettuale. Devo anche dire che sugli argomenti sui quali lui vuol fermare l’attenzione c’è il massimo della mia disponibilità”. Mastrangeli ha espresso un ragionevole ottimismo sul fatto che la pratica dell’ascensore inclinato, che pareva arenata, possa sbloccarsi ed avviarsi a soluzione. “Non dico riattivazione in un anno – ha precisato – ma mi sento di poter esprimere un ragionevole ottimismo. L’opera vedrà la conclusione nel tempi imposti dai fondi della rigenerazione urbana e del Pnrr. Comunque la ringrazio per la disposibilità alla collaborazione. Penso che questa sia una testimonianza di responabilità che altri non hanno avuto – ha sottolineato Mastrangeli – e questo ritengo le faccia onore. Offrire alla città il suo impegno non avendo altri tipi di aspirazione e fare tutto quanto solo per spirito di attaccamento e amore per Frosinone è un qualcosa che onora lei e coloro che andranno su questo tipo di percorso”.
 

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