Frosinone – Ambulanze bloccate perché mancano le barelle. Stando a quanto segnalato alla nostra redazione, da venerdì scorso al Pronto Soccorso dell’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone c’è una nuova emergenza. Otto, nove ambulanze al giorno sarebbero impossibilitate ad uscire perché le barelle disponibili sono occupate dai pazienti che restano ‘parcheggiati’ per giorni al Pronto Soccorso prima di essere trasferiti nei reparti.
Un’emergenza nell’emergenza, dunque. Da una parte i soccorsi rallentati a causa del numero ridotto di ambulanze che possono uscire, dall’altra i pazienti in attesa per giorni sulle barelle nei corridoi. A causa della mancanza delle lettighe nel nosocomio, dunque, accade che i pazienti vengano visitati direttamente su quelle del 118 ‘costringendo’ i mezzi di soccorso ad aspettare fin quando non vengono liberate o, addirittura, nei casi nei quali come detto i pazienti restano ricoverati nel PS, a non avere proprio barelle in dotazione.
L’Asl di Frosinone nelle scorse settimane aveva spiegato di essere al lavoro per fronteggiare la situazione ormai al collasso. Covid, caldo torrido e aumento di accessi nei Pronto Soccorso hanno determinato, già dallo scorso mese di agosto, la tempesta perfetta. Ora una nuova emergenza che, purtroppo, non riguarda solo la nostra provincia.
Emergenza in tutto il Lazio
A ben vedere, il caso è comune alla gran parte dei Pronto Soccorso del Lazio. Di qualche settimana fa l’allarme lanciato dai rappresentanti sindacali dell’UGL Salute Lazio per denunciare le condizioni complicate cui devono far fronte gli operatori sanitari del 118. Massimiliano Scermino, Rappresentante Sindacale Aziendale Ugl Salute di Ares 118, ad agosto, sul blocco delle ambulanze determinato proprio dalla carenza di barelle aveva affermato: “Un totale fallimento. A nulla occorrono procedure senza alternative, quando il blocco barella nei Pronto Soccorso si presenta sistematicamente. Una situazione che si verifica puntualmente tutte le volte che nell’ospedale finiscono le barelle e i medici sono costretti a curare i pazienti distesi su quelle del 118. Il disagio, fanno sapere alcuni operatori sanitari, determina ogni volta la drastica riduzione del già esiguo numero di ambulanze di soccorso avanzato e ritardi dei soccorsi su patologie tempo-dipendenti, comportando, inoltre, difficoltà e rallentamenti nella gestione dei soccorsi per la centrale operativa del 118”.
Doveroso, dunque, domandarsi se chi di dovere abbia pensato a come intervenire per far fronte ad un’emergenza che si protrae già da troppo tempo. E a farne le spese, come sempre, sono i cittadini ma anche gli operatori sanitari ormai stremati. Da qualche parte, tra i miliardi stanziati per la Sanità, ci saranno i fondi da destinare all’acquisto di nuove barelle per gli ospedali del Lazio e per risolvere le criticità ormai note? Restiamo in attesa di risposte.