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Frosinone – “L’assessore Testa chiamata putt**a e zoc**la”, cosa c’è dietro il gesto che ha fatto tanto discutere

Dopo giorni di critiche e strumentalizzazioni, Mastrangeli rompe il silenzio e spiega cosa ha provocato la reazione dell’assessore

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Frosinone – Per quasi un’intera settimana è stato il bersaglio di critiche e strumentalizzazioni. Lui, il Sindaco Riccardo Mastrangeli, fino ad oggi non aveva ancora detto la sua. I fatti contestati e ormai noti risalgono a martedì grasso. A conclusione di una giornata di festeggiamenti, il momento clou dell’evento, è stato per la città una brutta pagina di storia. 

Al rione Giardino, quando è stato comunicato il divieto di bruciare il fantoccio del “Re Carnevale” rappresentato dal generale francese Jean Antoine Étienne Vachier, detto Championnet, è calato il gelo. Urla, fischi e una folla sul punto di insorgere. 

L’assessore Rossella Testa fa un gestaccio. Poco elegante, è vero. Ma subito su quel gesto è stato montato un caso. Senza sapere cosa fosse realmente accaduto. Senza chiedersi il perché di una reazione così tanto fuori dagli schemi. Di quel “gesto dell’ombrello” rivolto alla folla che è diventato il cavallo di troia da strumentalizzare.

Oggi, 8 marzo, Riccardo Mastrangeli rompe il silenzio e fornisce la sua versione dei fatti. Cosa ha scatenato la Testa? Il Sindaco sceglie non a caso questa giornata per raccontarlo ed esprimere la sua vicinanza all’assessore al centro storico. 

“Chiamata Puttana e zoccola”

“Kofi Annan affermava; “IL RISPETTO PER LE DONNE È IL METRO CON CUI SI MISURA LA GRANDEZZA DI UNA SOCIETA’.” – Inizia con questa citazione il commento di Mastrangeli – Nel giorno dedicato a TUTTE le donne voglio offrire l’umana ed istituzionale solidarietà ad una donna, l’Assessore Rossella Testa, irreprensibile sotto il profilo dell’eticità personale, rimasta vedova prematuramente e madre di una ragazza meravigliosa, che la sera di Carnevale è stata appellata ZOCCOLA e PUTTANA (lo scrivo senza perifrasi) da alcune persone tra le quali alcune donne. Lei ha reagito d’istinto perché ferita nella profondità della sua moralità di donna, moglie e madre. Stupisce, e lo dico da Sindaco, che alcuni nostri Concittadini possano offendere impunemente una donna, che abbia incarichi pubblici o meno non importa, nel proprio intimo e non indignarsi.

A me hanno gridato PEZZO DI MERDA perché con le Forze dell’Ordine, che ringrazio, ho rispettato una legge regionale sulla qualità dell’aria che non condivido – perché mette sullo stesso piano la città di Frosinone che è tra i Monti Lepini ed i Monti Ernici dove l’aria ristagna pericolosamente per noi e la città di Latina che è sul mare – l’ho affermato mille volte che non la approvo ma le leggi anche se non si condividono si devono rispettare. È stata una brutta pagina della nostra comunità, di una festa di Carnevale meravigliosa e mai così bella, che non fa onore a noi tutti”. 

Poche parole per rispedire al mittente tutte le accuse e le strumentalizzazioni andate avanti per una settimana. Con l’assessore Testa che si è scusata ed è stata accusata anche perché quelle scuse non erano state fatte come qualcuno si aspettava. Tra le fila di maggioranza e opposizione tante sono state le rimostranze. Ma forse, soprattutto quando si decide di fare politica e rappresentare i cittadini, bisognerebbe andare oltre il proprio naso ed accertare i fatti. Riportiamo di seguito le ultime note ricevute nella giornata di ieri dalla nostra Redazione in merito alla vicenda. 

Bortone condanna il gesto

“L’assessore Rossella Testa ricopre un ruolo istituzionale che ha gravemente offeso con il suo gesto oltraggioso durante la cerimonia di chiusura del carnevale, quando le chiavi della città sono passate nelle sue mani. Un atto di alto valore simbolico che ha sminuito, rendendo ancora più grave il gesto. Voglio ricordare che le sue scuse, arrivate solo dopo la diffusione del video sul web, appaiono tutt’altro che sincere, dimostrando, anche con il suo intervento in consiglio comunale che sembra non ci sia stato alcun vero pentimento da parte sua. A Scrive il Consigliere Giovanni Bortone Capogruppo consiliare della Lega – Non mi sarei mai aspettato un simile comportamento da un rappresentante del nostro Comune. Lascia perplessi il condiscendente atteggiamento del Sindaco che ha scelto una patetica difesa. Un Sindaco rispettoso delle istituzioni avrebbe provveduto alla rimozione immediata dall’amministrazione. Tre anni fa, con la mia elezione, ho portato voti a sostegno della Lega, dando così il mio contributo al partito. Questo ha portato alla nomina di un assessore che ieri non mi rappresentava con le sue scelte amministrative e che non mi rappresenta oggi con i suoi comportamenti lesivi dell’immagine della città. Non si può sedere in un consiglio comunale, grazie al voto dei cittadini, per poi ripagarli con un comportamento così irrispettoso. Alla luce di quanto accaduto invito pertanto il Sindaco a prendere con urgenza i provvedimenti necessari per ripristinare la dignità del ruolo istituzionale che è stato gravemente leso dall’assessore Testa”. 

I 5 Stelle chiedono dimissioni o revoca 

Il MoVimento 5 Stelle Frosinone aveva commentato: “Sono trascorsi diversi giorni dall’inqualificabile “gesto dell’ombrello” che l’Assessore al Centro Storico Testa ha rivolto ai cittadini e non vediamo decisioni conseguenti alla gravità del caso. Il Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Frosinone attende, senza giri di parole, le dimissioni dell’Assessore o la revoca della nomina da parte del Sindaco. A nostro parere, un Assessore che si rivolge ai cittadini in modo così spregevole non offende solo chi era presente in piazza, ma tutta la comunità cittadina e l’istituzione che rappresenta. Le scuse riparatrici che l’Assessore ha offerto alla Città, non solo non ci convincono, ma non possono bastare a cancellare un gesto indegno e inaccettabile. Un Assessore che non regge la pressione e non è in grado di rispettare la cittadinanza, non può restare un giorno in più al suo posto. In mancanza delle dimissioni, ci attendiamo la revoca della nomina da parte del Sindaco per recuperare il prestigio e dimostrare un minimo senso di rispetto delle istituzioni. A nostro avviso il Sindaco, in mancanza della revoca, si renderebbe solidale dell’offesa che è stata portata alla popolazione e alla Città. Dimissioni o revoca da parte del Sindaco, si tolgano le istituzioni cittadine dall’imbarazzo in cui sono sprofondate per colpa di un singolo che ha dimostrato tracotanza e presunzione, credendo di poter disporre delle istituzioni a proprio maldestro piacimento”.

Papetti contesta il gesto

Tra le critiche anche quella di Armando Papetti (Lista Marzi): “Quattro marzo 2025 la “pasionaria” di frosinone, l’assessore Rossella Testa (anche noi abbiamo senza enfasi i nostri eroi), piegando il braccio ad angolo retto e colpendo l’interno del gomito con l’altro -il classico gesto dell’ombrello- e fregandosene altamente del suo ruolo istituzionale, ha mandato a quel paese in diretta, con un gestaccio da infima osteria, l’intero popolo frusinate reo di aver osato contestare un’ordinanza del sindaco che vietava di bruciare la paglia del corpo di cartapesta del generale perche’ avrebbe favorito l’inquinamento. Provvedimento cervellotico, ridicolo e tipico dell’arroganza che ha sempre contraddistinto il governo cittadino. Un gesto deprecabile e offensivo, quello dall’assessore, che ha fato il giro di mezza Italia mettendo ancora una volta Frosinone in cattivissima luce. Un gesto oltretutto condannabile anche perchè giunto al termine di una giornata all’insegna del divertimento e conclusasi senza incidenti. Un gesto tracotante messo in atto con atteggiamento autoritario e presuntuoso, fotocopia di una giunta malpancista, disorientata e incapace di assolvere persino la quotidianita. I detrattori fanno sapere che la lady di ferro o la “pasionaria” come ama definirsi l’assessora al centro storico, non è nuova ad atteggiamenti provocatori e che più di qualche volta hanno messo in imbarazzo lo stesso sindaco. Lady casino, così l’apostrofano i cittadini del centro storico, invitata a dimettersi ha peró declinato il suggerimento. Al sindaco, tuttavia, basterebbe applicare l’articolo 54 della costituzione per mettere fine a questa penosa pagliacciata: “I cittadini cui sono affidati funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina, onore, nel rispetto delle leggi e dei cittadini. Se ció non dovesse accadere il cittadino chiamato a tale incarico deve essere sostituito”. In Italia purtroppo l’esercizio delle dimissioni non viene quasi mai praticato perchè puó accadere che qualcuno possa anche accettarle”. – Concludeva ieri Papetti nella sua nota.

Per dovere di cronaca, specifichiamo le precedenti prese di posizione di altri gruppi politici erano state pubblicate nei giorni scorsi dalla nostra Redazione.

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