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Frosinone, il commovente saluto di Turati: “Questa è la mia seconda casa. Nel cuore e sulla pelle”

Serie B - Centinaia di commenti sotto il suo post, con un unico filo conduttore: "Grazie, Stefano, sarai sempre uno di noi!"

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Serie B – Un saluto commosso e commovente quello di Stefano Turati al suo Frosinone. Il portierone ha difeso la porta giallazzurra per due stagioni consecutive, quella passata della strepitosa cavalcata terminata con la serie A, e quella appena conclusasi con l’amara e deludente retrocessione. Ora l’estremo difensore dall’animo ultras e idolo della curva tornerà a Sassuolo. Difatti la società neroverde ne detiene il cartellino e il rientro in Emilia era previsto da tempo. Il numero 80 però non può mettere da parte l’esperienza in Ciociaria, il club che lo ha fortemente voluto e tutti i supporters che lo hanno amato incondizionatamente.

Queste le sue parole su Instagram: “Un epilogo che non mi sarei immaginato, forse per questo fa ancora più male. Una delusione che mi porterò fino alla tomba e che non andrà mai via ma con la quale dovrò imparare a convivere. Dal primo giorno è stata un ossessione, qualcosa per la quale sarei stato disposto a fare di tutto per raggiungerla. lo ho dato il meglio di me, sia dentro che fuori. Tante decisioni le ho prese giuste e tante altre sbagliate, sono fatto cosi, spontaneo e passionale. Tutto questo solo ed unicamente per salvare questa squadra, non ce l’ho fatta e questo mi uccide, perché per quello che avevamo fatto, per quello che è stata la società e per quello che rappresentate voi tifosi, non ve lo meritavate. Mi dispiace tanto, non lo potete nemmeno immaginare. Frosinone per me è una seconda casa e nonostante il risultato sportivo ho creato legami forti che porterò e conserverò non solo nel mio cuore, ma per sempre, sulla mia pelle”.

Centinaia di commenti sotto il suo post, con un unico filo conduttore: “Grazie, Stefano, sarai sempre uno di noi!”. I tifosi gli vogliono bene e mai potranno dimenticare le sue prodezze sportive ma anche il suo grande carisma, la carica con il megafono sotto la Curva Nord, perché Turati è stato davvero uno di loro, dal primo all’ultimo giorno!

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