Serie A – È il numero uno giallazzurro, il Presidente Maurizio Stirpe, a commentare la gara del Frosinone con l’Udinese, terminata 0-1, con la conseguente retrocessione del suo club in cadetteria. Parole composte e lucide, in una serata amarissima.
“Questa era la partita più importante della nostra storia, purtroppo non siamo stati bravi a capitalizzare le occasioni capitate. E, come spesso accade, se non sei bravo a capitalizzare poi vieni punito. Il calcio è questo, ne conosciamo gioie e delusioni: questa è una serata molto amara, che però va accettata”, esordisce Stirpe. “Ripartiremo dai nostri quattro punti cardine: sostenibilità economico-finanziaria, sviluppo del settore giovanile, valorizzazione del brand e implementazione delle infrastrutture. E continueremo a fare calcio come abbiamo sempre fatto, con oculatezza e lungimiranza. Credo che ci sia da investire sul settore medico. Per due mesi circa, su 11 difensori, ne abbiamo avuti 7 fuori per infortunio, evidentemente c’è qualcosa da migliorare. Magari se non fosse accaduto, avremmo fatto un percorso diverso. Se è ingeneroso che i tifosi hanno cantato ai calciatori ‘andate a lavorare’? Mi dispiace per i ragazzi – prosegue il numero uno della società ciociara -, avrebbero meritato maggior fortuna. Però ai tifosi non posso dire niente, sono sempre i proprietari del club: come sono belli i momenti in cui dispensano complimenti, è anche giusto sapere accettare le critiche. Se siamo dei professionisti dobbiamo esserlo fino alla fine. Visto che siamo sempre stati attenti al progetto, se per noi è una tragedia minore che per altri? Sicuramente sapevamo che nella nostra vicenda sportiva ci sarebbe potuta essere la retrocessione. Abbiamo sempre lavorato con metodo e oculatezza, non ci faremo prendere impreparati dalla Serie B. Servirà qualche settimana per metabolizzare questo esito, che ritengo sia ancora più amaro proprio per la modalità con cui è arrivato. Ripartiremo dalle certezze che abbiamo in società e riproveremo a scrivere altre pagine nella nostra storia di calcio e nella nostra provincia”.
“Se sono comunque orgoglioso del modo in cui abbiamo giocato, avendo valorizzato giovani e proposto calcio? Eravamo consapevoli del lavoro che stavamo facendo e dei rischi che correvamo. I giovani ti possono dare tanto, ci sono dei momenti in cui fanno degli errori: hanno il diritto di sbagliare. Abbiamo seguito un certo tipo di progetto e ce ne assumeremo tutte le responsabilità. In tempi non sospetti dissi che, in caso di retrocessione le responsabilità sarebbero state tutte mie e in caso di salvezza i meriti sarebbero stati tutti dei ragazzi. Ribadisco questo concetto. È evidente che la modalità della retrocessione, negli ultimi 15 minuti del campionato, la rende particolarmente amara. Purtroppo non ci siamo riusciti: onore all’avversario, ripartiremo. Cosa dico su di Di Francesco? Che Eusebio non merita l’epilogo di questa serata, a me dispiace tanto per lui: è un bravo maestro di calcio, è una brava persona e un grande maestro di calcio. Non mi pento di averlo scelto”.