Gli applausi a scena aperta li ha meritati tutti dopo 43 anni totali di Frosinone Calcio. Quelli del presidente Maurizio Stirpe del quale è stato un prezioso collaboratore per 20 anni e quelli di tutti i dipendenti del Club giallazzurro. Quelli delle centinaia di calciatori che lo hanno conosciuto, degli allenatori, dei Direttori, dei colleghi in giro per l’Italia. Quelli di un mondo del calcio intero dove rimarrà scolpito come una vera e propria istituzione. Per Raniero Pellegrini il 30 giugno 2022 sarà l’ultimo giorno di lavoro. Di una carriera onoratissima da calciatore (mediano e qualche volta anche terzino), prima del Rieti, dove è nato i 31 gennaio 1955, e poi del Frosinone dove si è affermato dopo aver appeso gli scarpini al classico chiodo, nel ruolo di Segretario Generale. Raniero esce in punta di piedi ma quegli applausi sono tutti per lui. Discrezione, competenza, un bagaglio di conoscenza illimitato, tanta umiltà: le caratteristiche che lo avevano distinto calciatore le ha portate con sé nella lunghissima carriera di Segretario Generale.
Tra lui e il Frosinone un amore lunghissimo. Che rimarrà a vita, anche se lunedì non sarà più nel suo posto allo stadio ‘Benito Stirpe’. Arrivò nel capoluogo giallazzurro nella stagione 1976-’77, dal Rieti, ad appena 21 anni dopo 5 stagioni con il club sabino: l’allora presidente giallazzurro Battista lo prelevò con altri 9 compagni di squadra. E’ rimasto fino alla stagione 1984-’85, i colori a pelle. Poi 5 stagioni da Segretario Generale, nel frattempo si Laurea in Sociologia. Nel 1990-’91 va a Potenza, dove rimane due stagioni in C2 e in C1. Nel 1992-’93 riparte da Frosinone fino al 30 giugno 2021 quando veste in maniera seria e professionale il nuovo ruolo di Consigliere della Tis. Raniero è sempre là, in piedi, a trepidare in religioso silenzio per il ‘suo’ Frosinone. E ora è il momento degli applausi. A scena aperta. Meritati.
Ufficio Stampa Frosinone Calcio