Serie B – Arrivato in prestito al Frosinone dalla Cremonese, l’attaccante Frank Tsadjout ha messo i piedi in Ciociaria lo scorso 30 agosto. Il centravanti di Perugia, classe 1999, è un giocatore molto strutturato fisicamente, possente, con i suoi 192 centimetri per 88 kg. Ma si distingue anche per la sua correttezza e per il grande sacrificio su quel campo che non lo vede mai risparmiarsi. Quest’anno, però, accanto a tutte le difficoltà che hanno travolto il Leone, sono emerse anche le sue: in 13 presenze non è riuscito mai a finire sul registro dei marcatori. Nonostante quel lavoro anche un po’ da ‘dietro le quinte’, quando ha sempre difeso il pallone, ha corso per due, fatto salire la squadra, il tutto non è ancora stato coronato con la proverbiale ciliegina sulla torta. D’altronde, anche la sua squadra si sta ‘ritrovando’ adesso, ora sta rimettendo insieme le tessere che sembravano smarrite di quel gran puzzle giallazzurro che è il Frosinone 2024/25. Dopo delusioni, bocconi amari e qualche ceffone, da quattro settimane a questa parte sembra tirare un’aria diversa. Un pareggio, poi tre vittorie consecutive. La consapevolezza di potersela davvero giocare questa permanenza in serie cadetta, la volontà di farlo, la coscienza che sia un traguardo alla portata della truppa ciociara. A questa forte reazione, venuta fuori con il sopraggiungere di mister Paolo Bianco alla corte del Presidente Maurizio Stirpe, anche Frank Tsadjout vuole prendere parte. Per aiutare i colleghi, per infilare quella maledetta palla in porta, vedere la rete gonfiarsi e liberarsi in un urlo che sa di successo e felicità, si soddisfazione e obiettivi centrati. Frosinone News lo ha quindi sentito in esclusiva: ecco il suo racconto di una stagione partita malissimo ma che vede la luce in fondo al tunnel.

L’intervista a Frank Tsadjout
Questa stagione non è semplice per il Frosinone, la lotta per la salvezza è accesa più che mai. Adesso, però, rispetto a quanto visto prima sotto la guida di Vivarini e poi con Greco, sembra esserci una rinnovata fiducia, una maggiore volontà di esserci e di battagliare fino alla fine…cosa è cambiato? Secondo te cosa è mancato fino ad ora al Frosinone? Siamo al punto di svolta?
“Non è stata stagione semplice a partire dagli strascichi lasciati dalla retrocessione dello scorso anno. Personalmente non credo sia cambiato molto, semplicemente adesso stiamo raccogliendo ciò che ci spettava. La squadra ha sempre lavorato con il giusto atteggiamento e finalmente stiamo ottenendo quello che meritiamo già da tempo, i frutti di un impegno che non è mancato neppure quando i risultati non arrivavano. Ed ora è giusto cavalcare l’onda soddisfazione e continuare su questa strada. Con la perseveranza passano i momenti anche più bui”.
Come hai vissuto tu questi mesi, che ambiente hai trovato?
“Fin dal primo approccio sono stato contento dell’ambiente. Ho trovato ragazzi giovani e motivati, persone pronte a sostenerti, a darti tutto ciò di cui hai bisogno. C’è una piazza bellissima e sempre calorosa, sempre presente, sia in casa che in trasferta. Ho trovato una società seria e solida”.


Per un attaccante il gol è vita, è fondamentale e questo periodo non è semplice. Difendi tanti palloni, fai salire la squadra ma ancora non hai timbrato l’appuntamento con la rete. Quanto ti manca segnare e come stai lavorando per sbloccarti?
“Mi manca tantissimo perché appunto il mio compito è in gran parte quello, mettere la palla in rete. Da questo punto di vista la è stata deludente fino a questo momento ma spero di migliorare proprio in questo step. Mi assumo ogni responsabilità di questa ‘mancanza’ ma sto lavorando sodo per ovviare. Ho a disposizione tutto per lavorare giorno dopo giorno con serenità, con compagni, mister e società che non giudicano il momento, non criticano, ma sono al tuo fianco per aiutarti e spronarti. Spero arrivi presto questo gol, sia per essere di aiuto alla squadra che per una questione personale, come calciatore e uomo”.
In che modo vuoi contribuire alla causa del Frosinone in questo ultimo scampolo di campionato?
“Assolutamente dando il 110%. L’infortunio non mi ha aiutato molto, mi sarebbe piaciuto esprimermi di più, lottare di più al fianco della squadra, oltre i valori tecnici ma soprattutto sotto il profilo dell’impatto emotivo e dell’energia. Penso che le mie caratteristiche possano essere molto utili in questa fase in cui le partite saranno molto equilibrate, voglio aiutare i compagni a salire e a vincere più gare possibili”.
Prossima gara con la Sampdoria, come vi state preparando? Questa sosta può farvi bene per sgrezzare ulteriormente alcuni ingranaggi?
“Durante questa sosta lavoreremo ancora di più con lo staff del nuovo mister: fino ad ora non c’era stato un momento per fare un determinato lavoro, ora invece abbiamo un po’ di tempo per conoscerci meglio, limare i dettagli. Ci prepariamo per una partita importantissima contro una squadra che si gioca tanto come noi. Non possiamo permetterci di staccare la spina, ora ogni match è davvero fondamentale e dobbiamo restare lucidi per dare sempre il massimo, curando ogni aspetto”.
Venendo più da vicino a te, che tipo di giocatore è Tsadjout, come ti descriveresti?
“Punto molto su forza, dinamicità, restando stretto nei movimenti. Frizzante, con una buona capacità di difesa della palla, visione di gioco, di movimento dei compagni con cui mi piace dialogare. Posso giocare come punta singola o con un compagno di reparto offensivo. Mi stanco difficilmente, se devo dare qualcosa in più con la corsa la so, cercando la profondità. Mi piace definirmi dinamico e fisico”.
C’è qualche calciatore a cui ti ispiri?
“Ci sono tanti atleti a cui mi ispiro, anche alcuni molto diversi da me. Uno che più simile, invece, per caratteristiche e che mi piace molto è Mbala Nzola, contro cui ho giocato lo scorso anno in serie A. Oltre ad usare lo stesso piede, abbiamo una struttura fisica simile e per lui è fonte di ispirazione professionale”.
Fuori dal calcio le tue passioni?
“Sono appassionato di mi podcast: in generale cerco possibili nuovi spunti, informazioni o anche momenti ricreativi e di svago. In passato sono stato un divoratore di serie tv di tutti i tipi. Tra i miei hobby preferiti, inoltre, la lettura di libri sul mindset o comunque in ambito psicologico. Inoltre adoro il relax e le vacanze”.
I tuoi obiettivi futuri?
“Il più prossimo è il primo gol con il Frosinone, per far felici i nostri magnifici tifosi e raggiungere insieme un obiettivo fondamentale, onorando i colori giallo e azzurro”.
Vuoi lasciare un messaggio per i tifosi?
“Posso solo dire grazie, un grazie enorme perché durante la stagione, anche nei frangenti peggiori, non ci hanno mai fatto mancare stima e affetto, questa cosa mi ha impressionato. Riflettendo su come sia arrivata la retrocessione dello scorso anno, questo popolo è andato ben oltre la serie A, il loro amore è per questa maglia che vogliamo onorare ogni volta che scenderemo in campo. Li faremo orgogliosi di noi ancora e ancora”
Ultima domanda da un milione di dollari…Si salva il Frosinone?
“Certo, certo che si salva!”