Frosinone – Il progetto del BRT continua ad infiammare il dibattito politico nel capoluogo. Vincenzo Iacovissi, Capogruppo PSI, interviene avanzando una soluzione pragmatica e sottolineando la posizione del partito: “L’obiettivo dichiarato della previsione del Bus Rapid Transit è quello del collegamento veloce (10 minuti) fra due aree strategiche della città: la Stazione e De Matthaeis. E allora, a distanza di un mese e mezzo dal Consiglio aperto del 31 luglio scorso, e alla luce della variante in fase di elaborazione dai tecnici dietro mandato della Giunta, vale la pena ragionare su un punto dirimente: non sarebbe preferibile tornare al progetto originario, quello del “dritto per dritto”? Con riferimento al percorso naturalmente. Per il Partito Socialista questa soluzione sarebbe preferibile rispetto a deviazioni che rischiano di aggiungere confusione a confusione”.
“La nostra posizione sulla necessità che Frosinone si doti di strumenti per migliorare la mobilità urbana in prospettiva futura è chiara: siamo sempre stati favorevoli. Lo abbiamo detto già in campagna elettorale, proponendo un collegamento diretto e su rotaia (tram) tra Piazzale Kambo e Piazzale De Matthaeis. – Prosegue Iacovissi – Nel Consiglio aperto di luglio abbiamo manifestato dubbi e perplessità sulla variante BRT che è stata ipotizzata. La procedura è ancora aperta, nel senso che al momento non esiste un tracciato definito, tuttavia una cosa appare già evidente: le deviazioni annunciate sono tali e tante (anzi, troppe) da produrre potenzialmente una serie di effetti negativi. Intanto, rallenteranno i tempi di percorrenza del bus elettrico e mai si impiegheranno dieci minuti per effettuare il tragitto previsto. Il Bus Rapid Transit non è una circolare e quindi non può essere “inghiottito” nel traffico cittadino e costretto a un numero enorme di curve e deviazioni, sempre se compatibili tecnicamente con le dimensioni del Bus stesso e delle corsie dedicate. In secondo luogo, è evidente che in questo modo aumenteranno i malumori e le proteste nei quartieri. Perché si devia in alcuni punti e non in altri? Saranno queste le domande che verranno rivolte all’Amministrazione. E obiettivamente rispondere non sarà facile. Mentre tornare all’opzione originaria del “dritto per dritto” avrebbe una logica sotto ogni punto di vista. Una scelta che attiene alla viabilità e non determina quelli che inevitabilmente verrebbero etichettati come “figli e figliastri”. Inoltre, c’è già un appalto in essere proprio per questa soluzione.
Nel caso di continui zig-zag del percorso, invece, ci sarebbero altri problemi. Per esempio: la pista ciclabile di via Licinio Refice che fine farebbe? Se poi, come in realtà appare chiaro, tutti i problemi sono nati dal fatto di non voler passare davanti al sagrato della Chiesa della Sacra Famiglia, allora la proposta del Psi è la seguente. Fermo restando che noi abbiamo un atteggiamento aperto e “laico” sulle soluzioni di carattere amministrativo, si potrebbe anche prendere in considerazione l’idea di realizzare prima del sagrato la fermata del Bus Rapid Transit. Pertanto, se l’obiettivo è collegare rapidamente lo Scalo a De Matthaeis, e viceversa, allora perché non tornare al tracciato originario?”. – Conclude Iacovissi.