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Frosinone – Atto aziendale Asl, le contestazioni dei gruppi territoriali del Movimento 5 Stelle

"La Regione Lazio non ha investito le risorse necessarie per rilanciare l’offerta sanitaria della provincia di Frosinone": la dura analisi

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I Gruppi Territoriali del Movimento 5 Stelle della provincia di Frosinone si sono riuniti alla presenza di attivisti, medici, operatori del settore sanitario e rappresentanti sindacali per discutere e analizzare l’Atto di Autonomia Aziendale 2024-2026 dall’ASL di Frosinone, adottato dal Commissario Straordinario e che ha visto il parere favorevole di appena 42 Sindaci sui 91 dell’intera provincia. – Si legge in una nota congiunta.

Nel corso dell’incontro è stato constatato come l’atto aziendale, che segue le linee guida regionali e gli indirizzi della nuova rete ospedaliera, sia assolutamente insufficiente per la risoluzione delle problematiche ormai strutturali del nostro sistema sanitario. Al di là dei toni trionfalistici di alcuni politici locali del centrodestra, la Regione Lazio non ha investito le risorse necessarie per rilanciare l’offerta sanitaria della provincia di Frosinone. L’atto, che mira semplicemente a razionalizzare le poche risorse messe a disposizione, appare come un condensato di buoni propositi che non andranno a sanare le gravi carenze sia dei presidi ospedalieri sia dell’assistenza territoriale. Nulla si è programmato per rendere più attrattiva l’ASL di Frosinone e per provare a sanare la cronica carenza di medici, infermieri e operatori sanitari specializzati. Basti pensare che anche questa estate, per assicurare le giuste ferie al personale, saranno ridotti i posti letto nei presidi ospedalieri. Non si può trascurare che nei pronto soccorso continuano ad operare anche medici senza specifica specializzazione e a gettone, provenienti da altre ASL del Lazio e che gravano profumatamente sul bilancio dell’ASL di Frosinone. – Prosegue la nota.

Nell’Atto Aziendale il rilancio della rete assistenziale territoriale dovrebbe passare attraverso la creazione di Case della Comunità e Ospedali di Comunità, previsti dal P.N.R.R., ma che rischiano di rimanere scatole vuote per la carenza di personale, come già avvenuto in altre Regioni. All’interno di tali strutture dovrebbero operare prevalentemente i Medici di Medicina Generale (medici di base) e i pediatri di libera scelta che sono già impegnati nei propri ambulatori. Al riguardo è opportuno ricordare che i Medici di base nel Lazio hanno in media circa 1242 pazienti, di cui il 37% dei medici ha più di 1500 pazienti (dati V Rapporto Fondazione GIMBE). Tale situazione nel 2025 non andrà migliorando, ma assumerà carattere emergenziale per la prevista mancanza di 584 medici di medicina generale, che farà del Lazio la Regione dove mancheranno più medici di base. Pertanto, riteniamo che l’attuale difficoltà dei cittadini a ricevere assistenza sanitaria primaria, dopo un periodo di degenza in ospedale e la presa in carico di cittadini con patologie croniche, non troveranno soluzione nelle scelte dell’Atto aziendale appena approvato. Nessuna soluzione vera per le lunghe liste di attesa per gli esami diagnostici e le visite specialistiche che molto spesso vengono proposte anche lontano dai luoghi di residenza. Uno dei problemi che i cittadini sentono maggiormente perché sono costretti a rivolgersi al privato, andando a gravare pesantemente sui bilanci familiari e che molto spesso costringono i meno abbienti alla rinuncia delle cure. Tali scelte continuano a rafforzare la presenza dei privati nel settore sanitario e inevitabilmente indeboliscono la sanità pubblica. Anche in questo Atto Aziendale emerge la mancanza di coraggio nell’affrontare l’importante aspetto della gestione del rischio clinico in ambito sanitario (clinical risk management). Invece, serve un impegno forte per l’adozione di un modello organizzativo trasversale finalizzato all’analisi e alla gestione dei rischi per migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie e garantire la sicurezza dei pazienti.

Il Movimento 5 Stelle propone da sempre maggiori investimenti nella sanità, riducendo ad esempio gli investimenti negli armamenti, e avendo come unico obiettivo il potenziamento del servizio pubblico, bloccando definitivamente l’onda lunga che sposta le risorse finanziarie dal pubblico al privato. Un servizio sanitario efficace, efficiente, equo e che soddisfi i bisogni della popolazione deve necessariamente rispettare i criteri di una buona gestione delle risorse e, soprattutto, non deve essere più influenzato dalla politica. I Gruppi Territoriali del M5S continueranno ad operare in sinergia per elaborare proposte alternative, con la prospettiva di poter collaborare in rete con esperti del settore e della società civile. Un modus operandi che porteremo avanti anche per altri temi cruciali per il nostro territorio come: ambiente, lavoro, scuola, sviluppo e sicurezza. – Concludono i 5 Stelle.

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