“Se scivola via, senza esiti concreti, una mozione approvata all’unanimità e dallo stesso sindaco, allora attenti perché sul piano inclinato finisce la credibilità stessa del Consiglio comunale, anche se la stragrande maggioranza dei consiglieri testimoni del fatto resta in un silenzio davvero imbarazzante”. Anselmo Pizzutelli, consigliere eletto nella lista Mastrangeli sindaco, poi passato all’appoggio esterno e, infine, rimasto pressoché in solitaria a spulciarsi delibere, determine e atti vari in omaggio al ruolo di controllo che il consigliere deve svolgere sulle attività dell’esecutivo e della stessa dirigenza municipale – anche se in maggioranza, figurarsi se all’opposizione – non ci sta proprio. Le ultime dichiarazioni del sindaco Riccardo Mastrangeli escludono che possa essere ripristinata una viabilità per i mezzi di trasporto nell’area di Piazzale Kambo. Il primo cittadino conferma la pedonalizzazione completa e immodificabile dello spazio antistante il palazzo viaggiatori della stazione Fs, anche e soprattutto in ossequio ad una serie di accordi e finanziamenti sottoscritti e ricevuti dal Comune capoluogo.
- – Il sindaco sostiene che “con l’eliminazione dell’incipit rispetto alla mozione originaria, la sostanza cambia radicalmente perché all’interno del documento non è stata citata la pedonalizzazione ma è stata opportunamente cassata”. Quindi è corretto oggi rivendicare l’immodificabilità del divieto permanente di circolazione?
“Invito tutti quanti ad andare a vedere la registrazione del Consiglio comunale ed a leggere la trascrizione della seduta. Ad accompagnare il tutto con la lettura della mozione. La mozione va letta nella sua interezza. Le premesse in un documento del genere, come dicono quelli bravi, fanno parte integrante del deliberato. Quindi dal dibattito, si evince in modo chiaro che si sta parlando di modificare il progetto che prevede la pedonalizzazione permanente di Piazzale Kambo, per renderlo transitabile non solo ai mezzi di soccorso ma anche al trasporto pubblico locale ed ai cittadini tutti. C’è da rimanere perplessi quando, dopo un’approvazione unanime in cui il sindaco stesso ha votato sì, invitando i cittadini presenti ad un applauso, il giorno dopo si affretta a convocare una conferenza stampa per dire che, comunque, la mozione non prevede l’apertura alla viabilità. Adducendo come prova il fatto che la prima riga è stata cancellata. Quella prima riga faceva riferimento alla riapertura immediata”.
“La frase tolta dal documento non cambia il senso: ripristinare il traffico”
- – È saltato l’impegno di sindaco e giunta a sospendere con effetto immediato l’atto di chiusura al traffico di Piazzale Kambo. Cosa comporta?
“Quando hanno chiesto di interrompere i lavori consiliari per poter dar luogo alla riunione dei capigruppo, io ho ribadito la posizione espressa nel dibattito. Mi sono rifatto alla premessa della mozione, dove è ben chiaro che l’intento era quello di trovare soluzioni alternative alla chiusura al traffico. Quanto alla frase cassata, mi hanno chiesto di eliminarla perché c’è il cantiere e non può essere chiuso. Ho detto che per me quella frase poteva essere, per il momento, eliminata ferma restando la sostanza: vale a dire l’impegno ad individuare azioni e percorsi amministrativi per modificare il progetto chiusura al traffico. Più chiaro di così. Del resto a scuola insegnano lettura e comprensione del testo. Hai problemi perché non puoi sospendere il cantiere con effetto immediato? Ti chiedo, intanto, di aprire almeno un percorso pedonale per i pendolari. La piazza è grande e c’è spazio per il cantiere senza creare pericoli ai passanti. Ma la cancellazione di quella frase non sposta nulla rispetto alla richiesta”.
- – Il sindaco sostiene che “l’attuale progetto di pedonalizzazione dell’area di piazzale Kambo potrà subire modifiche, compresi eventuali diversi percorsi pedonali”, purché non comportino la restituzione, da parte del Comune, dei finanziamenti ricevuti. Cosa che si concretizzerebbe proprio ripristinando la viabilità. È così?
“Che ben venga spendere anche qualche euro in più, se questo serve a migliorare la viabilità e la qualità della vita di cittadini e pendolari. Anche in considerazione delle tante risorse spese per opere che potrebbero non essere funzionali alla città stessa. In ogni caso quello che mi stupisce, stando ai fatti riferiti, è il modo con il quale si decide una cosa, la si vota e il giorno dopo la si rinnega. Ma quello che mi dispiace è la mancanza di completo rispetto nei confronti del Consiglio comunale. Un sindaco rappresenta il Consiglio e deve operare nell’interesse della città su mandato dell’assise. Che ha dato, oltretutto, un compito chiaro: trovare un percorso per modificare il progetto. Si rimane stupiti ancora di più quando il sindaco invia un comunicato stampa, qualche giorno dopo, in cui si leggeva alla fine che ‘occorrono onestà, lealtà e coerenza e leggere bene quello che si va a firmare, senza usare stratagemmi o giri di parole per confondere le persone'”.
- – Si sente tirato in ballo dalla polemica? Pensa che ce l’avesse proprio con lei?
“Innanzitutto ritengo che questa conclusione sia la degna conclusione di un comunicato stampa di Riccardo Mastrangeli: perché è grave che lui faccia riferimento a concetti nobili, lasciando intendere che qualcuno non sarebbe dotato di queste virtù. Ma, detto questo, vorrei aggiungere che necessiterebbe il coraggio di dire chiaro e tondo a chi si riferisce”.
“Il sindaco smentisce non solo se stesso ma anche l’assemblea civica”
- – Cos’è successo secondo lei nel passaggio tra approvazione della mozione e momenti successivi?
“Dico solo che è stata approvata una mozione chiara, come lampante è stato il dibattito. Strano che un sindaco vota e poi la mattina convoca una conferenza stampa per smentire se stesso. Anche se, a dirla tutta, cose del genere le ha già fatte in questi due o tre anni più di una volta: coi cordoli della pista ciclabile, col percorso del Brt, eccetera. Continuamente fa e disfa. Ora, secondo me, non è neanche un problema che smentisca se stesso. Ma lo diventa quando smentisce il Consiglio comunale. Il sindaco più di una volta ha cambiato idea ma una cosa è contraddirsi e ben altra non dar seguito a quando votato dal massimo organo amministrativo della città. Lo dico al di là della mozione in sé”.
- – Quindi, cosa chiede?
“Mi appello al presidente del Consiglio comunale che, in virtù dei poteri conferitigli dallo statuto, deve garantire il rispetto dell’assise, dei consiglieri e delle scelte fatte in Consiglio. Fare una cosa, approvarla e, il giorno dopo, cercare di ribaltarla la trovo una pratica pericolosa per la democrazia. Al di là della mozione, ripeto, c’è la centralità delle istituzioni. Rimettiamo al centro il Consiglio comunale, lo statuo, il regolamento. Anche perché abbiamo assistito più volte alla mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio, delle regole, dei singoli consiglieri. Devo concludere che esiste una sorta di allergia nei confronti di chi cerca di esprimere idee diverse rispetto a chi si accoda al pensiero unico”.
- – A cosa si riferisce, Piazzale Kambo a parte?
“Penso al question time, quando non si risponde alle domande o si arriva a dire che qualcuno non capisce niente. Al di là della scelta amministrativa che non condivido, e penso di avere le mie ragioni per dissentire, ritengo che in questo modo vengano in qualche modo minate le regole del gioco e venga inficiato il ruolo dell’organo istituzionale e dei consiglieri. Una cosa inaccettabile. Anche il silenzio degli altri partiti e degli altri consiglieri comunali mi lascia perplesso. Qua bisogna ricordare a chi siede in quell’assemblea che i cittadini hanno dato il voto perché gli eletti si facciano interpreti e portavoce delle loro esigenze e dei loro problemi. Ma a me sembra che ci sia da parte di alcuni un impegno più a pensare ai prossimi appuntamenti elettorali che a risolvere le questioni che investono la città. Ecco perché ritengo il silenzio dei partiti e dei consiglieri, rispetto ai comunicati del sindaco, francamente imbarazzante per loro, che non difendono il Consiglio comunale. O pensano che la funzione del consigliere sia solo quella di alzare la mano? Se non si accetta di entrare nel campo del confronto e della critica, diciamolo, manca il coraggio di metterci la faccia per rispondere alle esigenze dei cittadini”.