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Fratelli d’Italia a congresso, Frosinone verso la soluzione unitaria. A Cassino c’è aria di conta

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Tra metà dicembre a tutto gennaio i primi circoli di Fratelli d’Italia della provincia di Frosinone andranno ai congressi cittadini. Invece riceveranno la cura direttamente del provinciale i congressi di Cassino, Sora e Veroli. L’assemblea del capoluogo si svolgerà sotto la supervsione diretta di FdI Lazio. Tra le regole congressuali da ultimo definite c’è quella che prevede l’elettorato passivo solamente per coloro che erano tesserati nel 2023 per la figura del coordinatore. Condizione che mette fuori gioco – almeno per la posizione citata – una serie di esponenti giunti da poco a far parte a tutti gli effetti della famiglia meloniana. Solo a Cassino si possono citare l’ex presidente del Consiglio comunale, Massimiliano Mignanelli, l’ex consigliere comunale Gianrico Langiano e l’ex commissario Ater Giuseppe Tedesco. Che comunque giocheranno indubbiamente un loro ruolo per altre posizioni e negli equilibri del tutto nuovi che si andranno a determinare. Un esposto presentato dal commissario Ater in carica, Antonello Iannarilli, apre tuttavia un fronte che riguarda la tessera di Tedesco. L’ex deputato, infatti, avrebbe evidenziato in una sua memoria formalizzata al collegio dei probiviri del partito, una serie di motivazioni che punterebbero a spingere i dirigenti regionali verso la decisione di respingere l’iscrizione del professionista cassinate.

Nel capoluogo è questione di dialogo tra Tagliaferri-Savo e Mattia

Andando a guardare la situazione del capoluogo, il gruppo di maggioranza relativa resta quello di Fabio Tagliaferri, Franco Carfagna, Paolo Pulciani ed Alessia Savo, a distanza di poche tessere segue l’area che fa riferimento ad Aldo Mattia. L’aria che si respira negli ambienti dei meloniani del capoluogo è quella di una distensione che potrebbe portare allo svolgimento di un congresso unitario.

Anche se non mancano le incognite legate al posizionamento di figure che hanno un gruppo consistente al seguito, come nel caso dell’ex assessora comunale alla Polizia locale, l’avvocata Elisabetta Tozzi, dell’impenditore Armando Simoni, del neo consigliere provinciale oltre che consigliere comunale Sergio Crescenzi. Di sicuro il riferimento diretto di Tagliaferri e Savo è quello con Arianna Meloni per cui – si ragiona tra dirigenti di FdI del capoluogo – alla fine converrà svolgere un congresso ordinato che rispetti i nuovi equilibri ma senza conte esasperate e contrapposizioni.

Nella città martire Cardillo tiene unito il gruppo gli altri… anche no

A Cassino la demarcazione fra le anime sembra far prevalere numericamente la posizione del gruppo di Antonio Cardillo e del consigliere comunale Silvestro Petrarcone: una formazione che – almeno apparentemente – è coesa. Ne fanno parte anche Alessandro Vincitorio, Vincenzo De Nisi, Chiara Trotta e Mino Marino. Sul territorio Cardillo conta sulla maggioranza di tesserati in una serie di centri del cassinate. Ma sta lavorando evitando spaccature e fraintendimenti all’interno del suo gruppo. Proprio per questa compattezza è emersa, sul fronte opposto, nelle scorse settimane la cena all’Angolo di Vino tra le altre componenti dei meloniani cassinati: dai citati Mignanelli e Tedesco al dirigente provinciale Gabriele Picano, inoltre il dottor Fabio Marino, la consigliera comunale Nora Noury, l’avvocato Alberto Bòrrea, l’ex assessore comunale Pino La Norcia, l’ex segretario cittadino di An Pino Canessa, l’avvocato Armando Pacione. Un’area vasta che, però, non pare unita, visto che dopo il famoso appuntamento attorno al tavolo del ristorante alcuni avrebbero preso strade divergenti. In ogni caso tra Cardillo e il resto dei gruppi cassinati al momento una soluzione congressuale unitaria appare poco probabile.

Sora ed il nord della Ciociaria alla componente di Fabio De Angelis

A Sora il gruppo che fa riferimento a Filippo Mosticone ha la maggioranza delle tessere e fa parte della componente di Fabio De Angelis che è radicata anche nel nord della provincia. Il coordinatore provinciale, il deputato Massimo Ruspandini, dovrà verificare – insieme al fidato consigliere regionale Daniele Maura – le strategie tra la fase congressuale, che seguirà una evoluzione di crescita inevitabile in un partito elettoralmente divenuto il più votato, e la situazione di Ceccano dove le elezioni comunali all’orizzonte impongono al centrodestra di affrontare la scelta decisiva sul candidato a sindaco. Senza dimenticare che, su un orizzonte temporale più lungo di due anni, ci sono le politiche e le “caselle” in Parlamento su cui scrivere i nomi.

Antonio Scaccia ed i suoi stanno col nuovo movimento di Vannacci

Intanto a Frosinone spunta una presenza in Consiglio comunale del movimento politico “Il mondo al contrario” che fa riferimento al generale Vannacci. Hanno aderito ufficialmente il vicesindaco Antonio Scaccia, coi consiglieri comunali Francesca Chiappini, Sergio Verrelli e Corrado Renzi. Si rifanno al comitato nato nel 2023 dalla volontà di un gruppo di cittadini intenzionati a dare un seguito ai contenuti dei dodici capitoli del libro scritto dall’ufficiale dell’Esercito. Il tutto all’insegna dell’importanza “di difendere la libertà di espressione sancita dalla Costituzione della Repubblica (articolo 21), contro gli attacchi del cosiddetto ‘pensiero unico dominante’. Di opporsi a qualsiasi forma di censura e di organizzarsi per difendere i principi e i valori enunciati nel volume “Il Mondo al Contrario” promuovendo e coordinando iniziative nel settore culturale, sociale, economico, ambientale ispirate dal pensiero del generale”.

Tuttavia nulla cambierà a Palazzo Munari – assicurano da ambienti del gruppo che fa riferimento al vicesindaco Scaccia -: resta la Lista per Frosinone e resta il sostegno al sindaco Riccardo Mastrangeli. Primo cittadino che al momento ha altre questioni politiche da affrontare, come le richieste di rimpasto che gli giungono perfino dal presidente del Consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (che lo fa spesso e volentieri e da ultimo anche in una capigruppo) o la sollecitazione ad un maggiore ascolto avanzata sommessamente anche dal gruppo consiliare più numeroso, quello di Fratelli d’Italia che, con Andrea Turriziani a seguito del patto federativo siglato dalla Dc, fa giungere la formazione a ben 6 consiglieri comunali. Senza dimenticare che gli 8 usciti dalla coalizione di governo, anche se non li si volesse prendere in considerazione per le motivazioni più varie, costituiscono un problema politico di non poco conto per l’intero centrodestra. Di questo i meloniani del capoluogo, tanto per restare al tema portante di questo servizio, appaiono del tutto convinti. Mentre il sindaco resta ancorato all’idea che sempre e comunque debba prevalere l’attuazione del programma pur essendo chi, alla fine, rischia più di tutti.

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