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Fiuggi – Invalida fa ossigenoterapia tra muffe, umidità e rumori molesti: l’indifferenza delle istituzioni

La planimetria catastale allegata all'atto dell'acquisto è difforme dalla reale posizione delle stanze ed ai confini: l'appello della donna

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Una storia che sembrerebbe contorta ma che potrebbe essere risolta senza particolari sforzi. La protagonista della vicenda soffre di una patologia ambientale, ovvero una malattia causata dalla esposizione ad agenti tossico-nocivi e cancerogeni presenti nell’aria, nell’acqua e nel terreno. Per motivi di salute, quindi, la donna ha comprato un appartamento a Fiuggi, in via Casavetere, nel centro della cittadina. Dopo aver formalizzato l’acquisto, nel momento in cui è entrata nella residenza, la signora non ha potuto non sentire i rumori molesti in tutte le ore, del giorno e della notte, provenienti dall’esterno della sua camera da letto. Inoltre, ancor peggio, da lì a qualche giorno ho notato che su una delle pareti della stessa camera da letto si formavano evidenti zone di umidità per cui si è mossa per venirne a capo. Ne è uscito che alle spalle della parete in questione ci fosse un locale tecnico dove era allocata una cisterna idrica e le pompe autoclavi che danno acqua a tutto il residence. Tra l’altro un posizionamento parecchio scomodo, la cisterna si trova sotto una botola, resta difficile fare la più basilare manutenzione dell’impianto.

La donna racconta tra le lacrime: «Questa cosa non mi è mai stata specificata in fase di acquisto. Umidità, muffe e rumore dall’autoclave, spesso cola l’acqua sulla parete. Mi sono rivolta all’amministratore del residence il quale non ha voluto sapere nulla, ho tentato con la ASL ma senza ottenere attenzione. Io sono una donna sola, da quattro anni che patisco questa situazione. E’ stata fatta un’assemblea straordinaria in cui era presente un ingegnere ed un geometra: è stata stilata una perizia asseverata che ha messo in evidenza le omissioni a mio danno». La signora ha sollecitato l’attenzione dell’ente comunale e del sindaco Alioska Baccarini, con numerose PEC rimaste ignorate.

La povera donna, essendo invalida al 100%, cerca solamente una soluzione che le consenta di vivere in serenità: fa ossigenoterapia, non può convivere con il fastidio acustico generato dalle pompe ma soprattutto non può vivere in un ambiente insano, dove pullulano muffe e batteri, considerato che la patologia ambientale di cui soffre le impone di difendersi da agenti tossici e nocivi. «La mia condizione continua ad essere ignorata, in primis dall’amministratore condominiale, totalmente assente in tal senso, si sottrae alle sue responsabilità, non risponde, non interviene. I professionisti intervenuti nel sopralluogo hanno dato precise indicazioni: è necessario coibentare la cisterna per evitare il trasudo d’acqua. Inoltre bisogna fare manutenzione e verificare che non sia una fessurazione dovuta al trascorrere degli anni la causa della perdita d’acqua. L’acqua esce anche fuori, sul piazzale antistante il fabbricato».

Nella perizia asseverata, in effetti, vengono evidenziate diverse anomalie, tra queste che la planimetria catastale allegata all’atto dell’acquisto dell’appartamento in oggetto non è conforme alla reale posizione delle stanze e tantomeno in ordine ai confini. Ed è proprio la difformità dei confini che crea l’equivoco: nello specifico, nella zona confinante con la camera da letto viene indicato un terrapieno ma in verità c’è il locale tecnico destinato alla cisterna ed alle pompe autoclavi che servono tutte le abitazioni del fabbricato.

Ovviamente, se la donna avesse avuto conoscenza di questa situazione ben si sarebbe guardata dall’acquisto dell’appartamento. Si può ipotizzare che la situazione sia stata volutamente modificata per non pregiudicare l’acquisto da parte della povera signora? Se così fosse il tutto sarebbe ancor più grave trattandosi di una persona sola ed invalida, che deve fare terapie particolari per vivere.

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