Fiorentina-Frosinone, Di Francesco: “La Viola è una squadra coraggiosa, da prendere con le pinze”

Serie A - Alla vigilia della partenza per Firenze, la conferenza stampa del mister giallazzurro Eusebio Di Francesco

Serie A – Alla vigilia della partenza per Firenze, la conferenza stampa di mister Di Francesco.

Mister buonasera, si può azzardare a dire che Brescianini e Gelli dalla prossima partita a Firenze potrebbero tornare nei loro ruoli? E potrebbero esserci altri recuperi in vista della partita con la Roma?

“Per quanto riguarda i recuperi, sia Valeri che Lirola hanno una settimana in più di lavoro nelle gambe e questo è importante e così mi danno più soluzioni: posso partire come è stato nella gara col Milan oppure ho la possibilità di alternarli entrambi. Gli altri sono tutti da valutare per la prossima settimana. Certezze non ne abbiamo, forse Ghdjemis è un pochino avanti rispetto agli altri come anche probabilmente lo stesso Zortea. Poi Bonifazi, Cuni, Oyono, Lusuardi sono tutti da valutare. Ovviamente out Kalaj e Marchizza, lungodegenti”.

La Fiorentina non ha meno qualità del Milan, sta pensando a qualche accorgimento tattico?

“Credo che la Fiorentina stia provando a giocare con 2 attaccanti che a volte si mettono uno dietro l’altro o a direttamente a due. Noi abbiamo la possibilità di poter giocare in maniera differente anche in virtù dell’arrivo di Seck e cercando le nostre linee di passaggio. Anche quando abbiamo giocato con il 4-3-3 una delle nostre mezze ali, quella più brava qualitativamente, andava a mettersi tra le due linee e l’assetto diventava un 4-2-3-1. O quando ad esempio vogliamo andare sul play avversario in fase di non possesso, naturalmente il nostro modulo può diventare un 4-4-1-1. Ripeto il concetto: noi stiamo continuando a lavorare sui princìpi, andare a ricercare sempre le linee di passaggio. Col Milan, tornando alla gara precedente, abbiamo fatto un’ottima prestazione ma peccato che abbiamo avuto quel pizzico di sfortuna che ci ha portato alla sconfitta, alla terza rete abbastanza casuale di Jovic”.

A Firenze potremmo vedere tre-quarti nuovi della difesa dall’inizio?

“Non lo so ma qualcosa cambierò sicuramente anche in relazione agli avversari”.

Brescianini può aver scoperto il suo nuovo ruolo?

“Non credo sia il suo ruolo naturale anche se lo ha interpretato alla grande come ha fatto Gelli. Sembravano quasi nati terzini. Ma sono stati bravi per applicazione, per lavoro e mentalità. Entrambi sono giocatori che ogni allenatore vorrebbe avere. Entrambi hanno giocato in più ruoli. Sono contento di loro perché mi danno la possibilità di utilizzarli in più ruoli, nelle difficoltà sono una forza in più”.

Sicuramente in questa settimana, abbiamo lavorato sulla linea del fuorigioco dopo i gol del Milan della scorsa settimana.

“Sta andando troppo nello specifico di carattere tecnico, non vi addentrate troppo perché sono situazioni molto particolari e sottili. E non così lineari come pensate. Quello che dobbiamo migliorare è la determinazione di difendere in certi momenti della gara anche sul fondo del campo. Abbiamo lavorato tantissimo sulle situazioni di palla laterale nelle quali siamo andati in difficoltà. Io conosco solo una strada, appunto il lavoro. Dire comunemente ‘fare il fuorigioco’ con un singolo è sbagliato. Anche quando è di reparto. Ci sono allenatori di grandi squadre che dicono di non avere mai tempo per sviluppare certe cose, noi non siamo una grande squadra ed abbiamo bisogno di tanto lavoro e tempo per assimilare tutti i movimenti di squadra. Il fuorigioco deve essere un’arma positiva da dover sfruttare”.

Possiamo dare uno spunto all’ambiente Fiorentina: che tipo di pressione possiamo dare loro?

“Per fortuna non leggo nulla. Noi dobbiamo invertire il trend anche se i numeri parlano chiaro. Ma credo che ci debbano rispettare, come lo hanno fatto tante altre squadre per quello che abbiamo dimostrato ed anche per la legge dei grandi numeri che fuori casa ci ha visto sempre sconfitti. Io mi sono preoccupato più della mia squadra, sapendo chi andremo ad affrontare. È normale che la Fiorentina voglia vincere affrontando il Frosinone. Ma anche noi dobbiamo dare il massimo, cercando di dare il massimo. Come sempre però è il campo che emette il risultato, non le chiacchiere che si fanno. Credo che questa squadra meriti di più per quello che ha mostrato. E credo che alla lunga qualcosa debba tornare. Noi abbiamo un obiettivo su 38 partite, valutando step dopo step”.

Esiste una quota-salvezza?

“Innanzitutto vi faccio i complimenti per il bel libro e saluto Crispino. Mi fa piacere averlo letto, una bella storia anche per il grande impegno di mamma e papà. Poi per quanto riguarda i punti noi dovremmo ripetere gli stessi punti del girone d’andata. Mettere fieno in cascina”.

Che Fiorentina si attende?

“Una squadra che per la prima mezz’ora nella gara di andata ci ha messo in difficoltà, noi poi siamo stati bravi a restare in partita e a reagire alla grande. Hanno una capacità di non dare punti di riferimento anche con i difensori, vengono a prenderti a tutto campo, non hanno paura di attaccare, cercano il duello uno contro uno, il loro Martinez Quarta sovente viene a fare il mediano aggiunto. È una squadra da prendere con le pinze, coraggiosa come lo è il suo allenatore. Quando sono venuti qui avevano un giocatore che aveva una forma strepitosa come Nico Gonzalez che poi ha avuto dei problemi e sta ritrovando la condizione migliore. Hanno cambiato qualcosa nel modo di giocare. Ma è sempre l’avversaria che quando arriva sul fondo con gente come Biraghi e Faraoni poi ha in area a raccogliere giocatori forti di testa. E per questo noi dobbiamo crescere nel difendere meglio la nostra area”.

Si aspettava questa crescita di Brescianini?

“All’inizio notavo molte perplessità nell’ambiente. Lui invece ha dimostrato di saper dare sempre tanta disponibilità già dagli allenamenti: arriva un’ora e mezzo prima degli allenamenti e se ne va due ore dopo la fine. Questa è serietà e professionismo. Lui, come tanti altri ragazzi, come lo stesso Gelli di cui ho parlato, è tra quelli predisposti al lavoro e al sacrificio. Non è detto che debbano giocare tutte le partite dall’inizio ma sai che con loro hai un’arma pronta a disposizione”.

Lei ha grande abbondanza a centrocampo, quanto è contento di questa condizione. E la situazione di Bourabia, per questa gara è a disposizione?

“Bourabia non sarà convocato, è al centro di una trattativa di mercato. Mentre rimetteremo dentro Caso, Baez e stiamo valutando anche Bidaoui. Spesso è un vantaggio l’abbondanza di cui parla, a volte anche uno svantaggio. L’importante è che i ragazzi debbono sapere che il mister guarda tutto e che da un momento all’altro possono ritrovarsi in campo”.

Seck lo rivedremo con le stesse mansioni della gara col Milan? O nel ruolo di punta?

“Noi non diamo vantaggi agli avversari, già sono forti per conto loro. Seck ci permette di avere delle caratteristiche particolari, è ovvio che può entrare dall’inizio o giocare in corsa. E comunque davanti devono essere tutti pronti, nel campionato ci sono sempre meno partite e noi, ribadisco il concetto, dobbiamo essere bravi a difendere meglio. La formazione io la dico 3-4 ore prima della partita ed ho bisogno di giocatori sempre sulla corda, di gente viva sapendo che può giocare 90’, 70’, 40 o 10’. Prendiamo un giocatore come Jovic: contro di noi, entra dalla panchina e fa gol, il quarto gol decisivo”.

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