“I 18 licenziamenti proposti dalla Henkel Italia per lo stabilimento di Ferentino sono un brutto segnale per la comunità locale e per l’intero comparto industriale frusinate. Il Partito Socialista sarà al fianco dei lavoratori e si adoperarà per avviare tutti i tavoli di concertazione possibili a livello regionale e nazionale, al fine di proteggere, difendere i lavoratori e lo stesso impianto produttivo o fortemente a rischio”. Così Lorenzo Fiorini, esponente del Partito Socialista.
“Sia chiaro prosegue – lotteremo per difendere un diritto costituzionale ineludibile: il lavoro. Lavoro bistrattato da riforme e da politiche governistiche inaccettabili. Spiace rilevare l’assordante silenzio da parte dei politici locali: sindaci, consiglieri regionali, deputati, senatori che non hanno mosso un dito per scongiurare la crisi e che nulla fanno per limitarne i danni: tanto per manifesta incapacità, quanto per ineluttabile e ineffabile indifferenza”.
“Badate bene, il caso Henkel potrebbe innescare un pericolosissimo effetto domino che travolgerebbe il fragilissimo sistema industriale ciociaro già piegato dalla crisi economica e da scelte programmatiche anacronistiche. Non è la costruzione ‘ad minchiam’ di quattro rotatorie che proiettano l’industria della provincia di Frosinone nell’empireo dell’elite industriale europea. È mancata concertazione, non si è voluto investire e far investire in ricerca: vergognoso il caso Catalent”.
“È mancato il coraggio di credere sulle potenzialità strutturali del territorio, non si è voluto investire sul futuro dei giovani. Questo modo di fare politica, clientelare e farfugliante, porterà alla desertificazione industriale della valle del Sacco lasciando sul territorio solo macerie, povertà economica e sociale, inquinamento e disperazione”. Ha concluso.