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“Farina di insetti distribuita a partire dal 24 gennaio”: attenzione alle fake news

In questi giorni è tornato a girare sui social un vecchio post relativamente alla distribuzione delle nuove farine

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In questi giorni è tornato a girare sui social un vecchio post relativamente alla distribuzione della farina di insetti “a partire dal 24 gennaio”. Una notizia fake in effetti, oggi come lo scorso anno, attraverso cui si dirama un elenco di prodotti “contaminati” da farine occultate con diciture poco chiare nell’elenco degli ingredienti. L’apertura alla vendita di tali alimenti nei paesi dell’Eurozona era stata approvata nel 2018 con il regolamento comunitario sui “novel food”, che aveva ottenuto il via libera dall’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare: EFSA consentiva l’utilizzo delle farine di insetti nella preparazione di pane, grissini, barrette ai cereali, miscele secche per i prodotti da forno, pasta, biscotti, salse, ma anche prodotti a base di patate, legumi ed altro tipo di verdure, nella pizza, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre in polvere, nella birra, nel cioccolato.

Si specifica che i “Novel Food”, autorizzati alla distribuzione in Europa, ed i tipi di insetti ammessi nella preparazione alimentare, sono riportati dal Regolamento Europea: in linea con le indicazioni fornite, l’etichettatura deve precisare la provenienza del prodotto e la tipologia dell’insetto presente, nonché i rischi connessi al consumo per la presenza di allergeni. È d’obbligo, per i produttori, elencare in maniera chiara tutti gli ingredienti nell’etichetta, sia per i prodotti preimballati, già confezionati per la destinazione al consumatore finale, che per i prodotti sfusi o preincartati. Massima chiarezza, quindi, sulla denominazione dell’alimento, l’elenco degli ingredienti, l’indicazione di sostanze che provocano allergie o intolleranze e la categoria di tali ingredienti, anche in virtù della tutela espressa del produttore relativamente alle conseguenze per consumo da soggetti allergici o con intolleranze alimentari. La farina di insetti deve essere tassativamente segnalata in quanto si tratta di un allergene come i crostacei ed i molluschi. Si prevede, inoltre, un’apposita scaffalatura e cartellonistica all’interno dei negozi come già avviene, ad esempio, con gli alimenti biologici.

Detto ciò, ricordiamo che la farina di insetti, debitamente segnalata, è sul mercato già da tempo, senza alcun problema riscontrabile. Lo scorso 29 dicembre la nostra Gazzetta Ufficiale ha pubblicato i decreti che regolano la commercializzazione in Italia di prodotti derivati da quattro varietà di insetti, in forma congelata, essiccata ed in polvere, riconosciuti dall’UE sia come “prodotti tradizionali di Paesi terzi” che come “nuovi alimenti”. Si tratta, in particolare, delle larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus), delle larve gialle della farina (Tenebrio molitor), delle locuste migratorie e dei grilli domestici (Acheta domesticus).

La prima startup italiana autorizzata a vendere farina di grillo è la “Nutrinsect”, un’azienda di Montecassiano nelle Marche che oggi produce 2 tonnellate al mese di derivati dagli insetti per uso alimentare ma conta di arrivare a 6 entro la fine dell’anno: il prodotto è distribuito da “Reire” di Reggio Emilia che ha già avviato un e-commerce per l’acquisto, con un prezzo stimato tra 50 e 60 euro al chilo, disponibile per le aziende alimentari oltre che per il settore alberghiero e di ristorazione. Una nuova opportunità di sviluppo. L’Unione Europea continua ad imporci le “sue regole”? Contro la farina di insetti la nostra Premier e diversi esponenti di spicco del centrodestra italiano avevano portato avanti una strenua battaglia identitaria per la difesa del Made in Italy e delle tradizioni culturali del nostro Paese, un fuoco spentosi evidentemente per non creare un muro contro muro con Bruxelles.

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